Chi prova imbarazzo a rammaricarsi del passato, perde il presente e rischia l'avvenire.
I bivi non ci abituano alle scelte, ma soltanto ai rammarichi.
Immaginiamo che qualcuno, per esperienza propria o perché glielo fanno notare gli altri, riconosca un grave difetto del proprio carattere e se ne rammarichi, proponendosi con fermezza e sincerità di migliorarsi e di liberarsene: ciò nonostante, alla prima occasione, quel difetto avrà di nuovo libero corso. Nuovo pentimento, nuovo proposito, nuova ricaduta.
L'ammirazione è un sentimento che cela inconsapevolmente un sottile rammarico per il mancato possesso, se si tratta d'un oggetto, o un'impercettibile invidia nel caso d'una persona.
Meglio aver rimorsi che rammarichi.
Nella storia dell'umanità, così come nella vita di ciascun individuo, il rammarico non pone riparo a un attimo sfuggito di controllo.
Nessun uomo civile si rammarica mai per un piacere e nessun uomo incivile sa che cosa sia un piacere.
Non ti rammaricare di vedere ignorate le tue capacità, ma di non averne abbastanza.
Rammaricarsi delle esperienze fatte, vuol dire arrestare il proprio sviluppo; negarle equivale a mettere una menzogna sulle labbra della nostra vita. Sarebbe come rinnegare l'anima.
Se un libro ti attira 'veramente', non badare al prezzo. È il modo più sicuro per fare debiti, ma anche per evitare le recriminazioni di una vita. Il rammarico per un acquisto sbagliato è niente in confronto all'angoscia per un acquisto mancato.
Un uomo d'ingegno sa di possedere sempre molto, e non si rammarica di doverlo
dividere con altri.
È profondamente stolto respingere da sè una buona ora presente o guastarsela di proposito col rammarico del passato o l'ansia del futuro.