Al fanciullo si deve il massimo rispetto.
Ciascuna parte della vita ha un suo proprio carattere, sì che la debolezza dei fanciulli, la baldanza dei giovani, la serietà dell’età virile e la maturità della vecchiezza portano un loro frutto naturale che va colto a suo tempo.
Fanciullezza. Periodo di transizione nella vita umana che sta tra l'idiozia dell'infanzia e la follia della giovinezza, a due passi dalle colpe della maturità e a tre dai rimorsi della vecchiaia.
Gioca sovrana la felicità, nei cuori dei fanciulli. Sono ricchi di semplicità, di corse irrefrenabili alla scoperta della vita.
Gli anni della fanciullezza sono, nella memoria di ciascheduno, quasi i tempi favolosi della sua vita, come, nella memoria delle nazioni, i tempi favolosi sono quelli della fanciullezza delle medesime.
Gli infanti, i fanciulli, i pazzi non temono la morte; e allora è proprio vergognoso che la ragione non sia in grado di darci quella serenità interiore a cui porta l'assenza di raziocinio.
Gli spartani rendono i fanciulli bestiali con le eccessive fatiche.
I fanciulli accettano subito, familiarmente, la gioia e la felicità, poiché sono essi stessi felicità e gioia.
I fanciulli sono continuamente ebbri: ebbri di vivere.
I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini trovano il nulla nel tutto.
I fanciulli vagliono potentemente nell'imitare; perchè osserviamo per lo più trastullarsi in assembrare ciò che son capaci d'apprendere.
Il compito dell'insegnante è semplice: scoprire qual è l'interesse di un fanciullo e aiutarlo a esaurirlo.
Il più grand'uomo è solamente un fanciullo che la vita ha ingannato.
Il tempo è un fanciullo che gioca e muove pedine; del fanciullo è il regno.
L'amore, se ravviva l'intelligenza delle fanciulle, per contro rende stolti i ragazzi. È ciò che avviene in tutti i paesi del mondo.
La crescita, e questa è una cosa terribilmente dura da fare. È molto più facile saltarla e passare da una fanciullezza all'altra.
La fede dei fanciulli e di molti uomini è una pura questione di geografia.
La prima felicità di un fanciullo è sapersi amato.
La principale difficoltà che incontriamo nel dire ai fanciulli la verità è questa, che nessuno riesce a dire la verità a sé stesso.
La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.
La sola abitudine che si deve lasciar prendere al fanciullo è quella di non contrarne nessuna.
La sostanza psichica è uguale nei fanciulli di tutti i popoli. Un fanciullo è fanciullo allo stesso modo da per tutto. E quindi, né c'è poesia arcadica, romantica, classica, né poesia italiana, greca, sanscrita; ma poesia soltanto, soltanto poesia, e...non poesia.
Le colpe delle donne, dei fanciulli, dei servi, dei deboli, dei poveri, degli ignoranti sono colpe dei mariti, dei padri, dei padroni, dei forti, dei ricchi, dei sapienti.
Le disgrazie della fanciullezza si ripercuotono sulla vita intera e lasciano al cuore dell'uomo una fonte inesauribile di malinconia.
Maturità dell'uomo: significa aver ritrovato la serietà che da fanciulli si metteva nei giuochi.
Nell'anima del fanciullo c’è sempre qualcosa che ride.
Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano, nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino.
Non si possono biasimare i fanciulli pigri, quando a renderli tali è
l'educazione dei loro genitori.
Ogni opinione imposta a un fanciullo è una menzogna.
Penetrare con lo spirito nell'essere di una fanciulla è un'arte, ma saperne uscire è un capolavoro.
Per la poesia la giovinezza non basta: la fanciullezza ci vuole!
Perdere la fanciullezza è perdere tutto. È dubitare. È vedere le cose attraverso la nebbia fuorviante dei pregiudizi e dello scetticismo.
Quando finalmente torni nella tua vecchia casa, scopri che non era la vecchia casa che ti mancava, ma la tua fanciullezza.
Quanto più un uomo invecchia, tanto più si riavvicina alla fanciullezza, finché lascia questo mondo in tutto come un bambino al di là del tedio della vita e al di là del senso della morte.
Restare un po' fanciulli è l’unica battaglia che vale la pena di combattere durante la vita.
Solo i fanciulli han la divina fortuna di prendere sul serio i loro giuochi. La meraviglia è in loro; la rovesciano su le cose con cui giuocano, e se ne lasciano ingannare. Non è più un giuoco; è una realtà meravigliosa.
Triste l'uomo in cui più nulla rimanga del fanciullo.
È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi.