Passione

Aforismi

Inquietudine

Basta una lieve inquietudine a corrugare una fronte.
Cercare di dare un senso alla nostra esistenza può esasperare il nostro animo, ma una vita priva di questo significato rappresenta la tortura del desiderio e dell'inquietudine.
Ci sono secoli inquieti, secoli sicuri, secoli disastrosi, secoli trionfali, secoli bui, secoli luminosi; secoli felici non ce n'è.
Condizione dell'uomo. Incostanza, noia, inquietudine.
Cosa malinconica la fusione di due corpi estranei, o quasi. Piacere sommario, misto d'inquietudine e di sospetti. L'antico pudore rinasce e rende incerti e goffi anche i più rotti alle galanterie se la grande ondata dell'amore non arriva a rendere puri e sani tutti gli atti e i più segreti e vivi, della carne infiammata.
Dove manca la speranza non resta più luogo all'inquietudine.
Essere felici significa aver superato l'inquietudine della felicità.
Finché si è inquieti si può stare tranquilli.
Gli inquieti si legano tra loro senza bisogno di molte parole.
Gli uomini oggetto di invidia sono destinati a scomparire: alcuni verranno eliminati, altri cadranno. La prosperità è inquieta: si tormenta da sé.
I giovani sono pallidi e inquieti, mentre i vecchi sono abbronzati e sorridenti.
I godimenti che la passione dà, sono orribilmente tempestosi, pagati con snervanti inquietudini che spezzano le corde dell'anima.
Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento.
Il marchio delle democrazie è l'imperfezione inquieta; il segno delle autocrazie è l’ignoranza soddisfatta.
Il positivo entra ed esce dalla testa. Il negativo lascia un dubbio strisciante, un’inquietudine sorda; perché la paura è il fondo della condizione umana.
Il vino eleva l'anima e i pensieri, e le inquietudini si allontanano dal cuore dell’uomo.
Inquietudini e passioni dell'anima sono avvolti dalla vanità, che dell’anima è la pelle.
L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama.
L'inquietudine dei desideri produce la curiosità e l'incostanza: il vuoto dei piaceri turbolenti genera la noia. Nessuno si annoia mai della sua condizione, quando non ne conosce di più piacevoli.
L'invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato.
L'uomo attuale è nato o per ben vivere dentro le convulsioni dell'inquietudine, o per ben vivere nel letargo della noia.
L'uomo superiore è contento e sereno, l'uomo da poco è sempre inquieto e pieno d'affanno.
La sola arte di cui mi accontento è quella che, elevandosi dall'inquietudine, tende alla serenità.
La superficialità mi inquieta ma il profondo mi uccide.
Le emozioni sono infinite, amore e odio, ma anche noia e malinconia, simpatia e antipatia, angoscia e inquietudine. Comune a ciascuno di questi sentimenti è la capacità di portarci fuori dal nostro egoismo e dal nostro io. Un sentimento implica necessariamente un uscire da noi stessi per cercare di cogliere quello che le altre persone sono nella loro realtà più profonda e nelle loro emozioni.
Nella vita, le due emozioni più futili sono il senso di colpa per ciò che è accaduto, e l'inquietudine per ciò che potrebbe accadere. Eccoli qui, i grandi sprechi! Inquietudine e colpa, colpa e inquietudine.
Non deriva la nostra inquietudine da un'intima coscienza della nostra indegnità, da uno scontento di noi stessi, che sempre si collega con l'invidia e con una pazza vanità?
Non rivangare quello che non può servire ad altro che a inquietarti inutilmente.
Ogni ombra di inquietudine da parte della vittima finisce per accrescere la superiorità dell’avversario.
Quando la coscienza non avverte niente di sbagliato, che c'è da sentirsi inquieti, che c'è da temere?
Se fai anche solo una meditazione vera sai per sempre che non esiste nulla di meglio. Il resto è ignoranza, preoccupazione e inquietudine mentale.
Se l'uomo realizzasse la metà dei desideri che ha, raddoppierebbe le sue inquietudini.
Se, al sentire che alcune parole o idee hanno delle associate nella nostra mente e queste non si risvegliano, nasce l'inquietudine che è un dolore, così pure quando non è la solita, né la più strettamente associata che si risveglia; così pure se le parole senza le sue corrispondenti idee si presentino, o queste senza di quelle.
Solo gli inquieti sanno com'è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere senza.
Un male incerto provoca inquietudine, perché, in fondo, si spera fino all'ultimo che non sia vero; ma un male sicuro, invece, infonde per qualche tempo una squallida tranquillità.
Un'inquietudine impotente ci tormenta, e andiamo per acque e terre inseguendo la felicità. Ma ciò che insegui è qui, se non ti manca la ragione.