Passione

Aforismi

Popolo

Abbiamo il diritto di sapere non solo ciò che i rappresentanti del popolo hanno in testa, ma anche quello che hanno in tasca.
Affinché un popolo sia libero, occorrerebbe che i governati fossero dei saggi e i governanti degli dèi.
Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione.
Appellarsi invece al popolo significa costruire un figmento: siccome il popolo in quanto tale non esiste, il populista è colui che si crea una immagine virtuale della volontà popolare.
Bisogna offrire al popolo delle feste rumorose; gli sciocchi amano il rumore e la massa è costituita da sciocchi.
Bisogna parlare agli occhi per persuadere il popolo.
Bisogna salvare i popoli malgrado loro.
C'è una certa solidarietà e un'infamia condivisa tra il governo che fa il male e il popolo che lo lascia fare. Soffrire è una cosa venerabile, subire è una cosa disprezzabile.
Che cosa non si è fatto davanti ai nostri occhi, o anche non proprio davanti ai nostri occhi, in nome del "popolo", che non si sarebbe potuto fare in nome di Dio o dell'umanità o del diritto!
Che cosa vuol dire libertà, che cosa vuol dire democrazia? Vuol dire prima di tutto fiducia del popolo nelle sue leggi: che il popolo senta le leggi dello Stato come le sue leggi, come scaturite dalla sua coscienza, non come imposte dall’alto.
Che questa nazione, guidata da Dio, abbia una rinascita di libertà; e che l’idea di un governo di popolo, dal popolo, per il popolo, non abbia a perire dalla terra.
Chi disse un popolo disse veramente uno pazzo; perché uno mostro pieno di confusione e di errori, e le sue vane opinioni sono tanto lontane dalla verità, quanto è, secondo Ptolomeo, la Spagna dalla India.
Chi viene eletto principe col favore popolare deve conservare il popolo come amico.
Ci sono due tipi di comunisti: gli orgogliosi, che intraprendono questa via per educare il popolo e per far progredire il paese; e gli innocenti, che intraprendono questa via con un sentimento di giustizia e uguaglianza.
Ci sono popoli più acculturati, avanzati e nobilitati dall'educazione di altri, ma non esistono razze più valide di altre, perché sono tutte egualmente destinate alla libertà.
Colui che è odioso al popolo è come un lupo per i cani: è lo spirito libero, il nemico della catena, il non-adoratore, randagio per i boschi.
Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato.
Di fronte a tutti i pericoli, di fronte a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, tutti i frazionisti, tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, una volta di più, la capacità del popolo di costruire la propria storia.
Dietro l'apparente governo siede un governo invisibile che non ha alcuna fedeltà e non riconosce alcuna responsabilità verso il popolo.
Diffidiamo del popolo, del buonsenso, del cuore, dell'ispirazione e dell'evidenza.
Dopo il pane, l'istruzione è il primo bisogno di un popolo.
Elevate aspettative furono una volta poste nella democrazia, ma la democrazia significa semplicemente l'oppressione del popolo da parte del popolo per il popolo.
Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c'è invece un popolo di sinistra e un popolo di destra, c'è un popolo solo.
Fedeltà, abnegazione, taciturnità sono virtù di cui un grande popolo ha necessità: l'insegnarle e il perfezionarle nella scuola è più importante di molte cose che oggi riempiono i nostri programmi scolastici.
Felice il popolo i cui annali sono vuoti nei libri di storia.
Felice è il popolo la cui storia si legge con noia.
Finché un popolo è costretto a obbedire e obbedisce fa bene, appena può scuotere il giogo e lo scuote fa ancora meglio, giacché, recuperando la sua libertà per mezzo dello stesso diritto con cui gli è stata sottratta, o è autorizzato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela.
Gli errori e i mali del popolo sono l'opera di quelli che lo governano.
I governi ed i popoli non sempre prendono decisioni razionali. Talvolta essi prendono decisioni pazzesche, oppure alcuni popoli impongono a tutti gli altri di seguirli nella loro follia.
I governi son vele, il popolo il vento, lo stato la nave, il tempo il mare.
I padroni del popolo saranno sempre quelli che potranno promettergli un paradiso.
I popoli che hanno bisogno di santi in genere sono dannati.
I popoli che non amano portare le proprie armi finiscono per portare le armi degli altri.
I popoli che non hanno né commercio né industrie non sono costretti a fare la guerra, mentre per un popolo industrioso una politica di conquiste è indispensabile.
I popoli liberi sono i soli che abbiano una storia; gli altri hanno solo delle cronache: sono materia per l'erudito e il genere umano non li conosce.
I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, ma sono i governi che devono aver paura dei propri popoli.
I popoli sotto dittatura anelano alla libertà; se manca tale anelito, cessa il senso della personalità, il desiderio del progresso, il valore dell'iniziativa. I popoli che tendono a progredire, si affermano nella libertà e per la libertà.
I popoli vivono soprattutto di speranza. Le loro rivoluzioni hanno lo scopo di sostituire con una speranza nuova le speranze antiche che hanno perso la loro forza.
I popoli, al pari degli individui, tanto possono quanto sanno.
I popoli, una volta avvezzi ad avere padroni, non sono più in grado di farne a meno.
I problemi passano, i popoli restano.
Il benessere del popolo è la legge più importante.
Il buon Dio non rende liberi i popoli vili.
Il contrario di un popolo civilizzato è un popolo creatore.
Il destino dei popoli è determinato dal loro carattere e non dai loro governi.
Il destino di un popolo dipende dalle condizioni della sua grammatica. Non esiste un grande paese senza proprietà di linguaggio.
Il genio può anticipare la stagione della maturità, ma nell'istruzione di un popolo, come in quello di un individuo, si deve esercitare la memoria prima si possano espandere i poteri della ragione e della fantasia: né l'artista può sperare di eguagliare o superare, fino a che non ha imparato ad imitare, le opere dei suoi predecessori.
Il governo migliore è quello che governa meno, perché il suo popolo si disciplina da solo.
Il governo non può dipendere che dal popolo per la sua sopravvivenza e per la sua autorità.
Il gusto di un popolo non precede mai il genio, ma di continuo gli zoppica dietro.
Il maestro disse: Si può indurre il popolo a seguire una causa, ma non a comprenderla.
Il popolo ascolta avidamente, occhi verso l'alto e bocca aperta, crede quel che gli piace, e meno capisce, più ammira.
Il popolo capisce poco ciò che è grande, cioè: la creazione. Ma esso ha comprensione per tutti gli attori e i commedianti delle grandi cause.
Il popolo che fu sempre vincitore assomigliava più a un vinto che a un vincitore.
Il popolo deve difendersi ma non sacrificarsi.
Il popolo deve essere istruito, ma non deve essere dotto.
Il popolo deve stare allerta e vigile. Non deve lasciarsi provocare, né lasciarsi massacrare, ma deve anche difendere le sue conquiste. Deve difendere il diritto a costruire con il suo impegno una vita degna e migliore.
Il popolo freme, sussurra, si accalca, brontola, strepita, acclama, fischia, deride, dileggia, minaccia, ondeggia, schiamazza, si indigna, avanza. E poi torna a casa per cena.
Il popolo ha indubbiamente diritto al potere, ma quel che vuole il popolo non è il potere (solo un due per cento lo desidera), bensì, prima di tutto, un ordine stabile.
Il popolo ha ragione quando giudica per conto proprio, ha torto quando si fida delle sue guide cieche.
Il popolo non ama né il vero né il semplice: ama il romanzo e il ciarlatano.
Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi.
Il popolo non ha l'immaginazione per capire i governanti. Il popolo è troppo ingenuo.
Il popolo non intenderá, non seguirá mai i filosofi.
Il popolo non può capire la burocrazia: può solo adorare gli idoli nazionali.
Il popolo non sceglierebbe chi può davvero essere utile per il paese, ma chi è piú bravo a gettare fumo negli occhi.
Il popolo prende alla leggera la morte perché la sua ansia di vivere è eccessiva.
Il popolo può essere tiranno di se stesso: e spesso è stato così.
Il popolo sopporta di essere derubato, purché non si smetta di adularlo.
Il popolo è fatto di molti vuoti zeri, cui volentieri s'aggiunge chi si sente una cifra.
Il popolo è subordinato al governo, ma i governati influenzano i governanti.
Il popolo, sono tutti quelli che non comprendono.
Il potere dei re si fonda sulla ragione e sulla follia del popolo, ma molto più sulla follia.
Il potere del popolo e il potere della ragione sono tutt'uno.
Il primo bene di un popolo è la sua dignità.
Il sangue del popolo è il nostro tesoro più sacro, ma è necessario versarlo per impedire che in futuro ne venga sparso di più.
Il tiranno viene quasi eletto dalla volontà di servitù del popolo.
Il vino è fatto per il popolo che lavora e che merita di berne.
Imparano più i popoli da una sconfitta, che non i re dal trionfo.
In fondo la politica non è altro che un certo modo di agitare il popolo prima dell'uso.
In un paese in cui regni apertamente il dogma della sovranità del popolo la censura è non solo un pericolo ma anche una grande assurdità.
Invece di dare al popolo sacerdoti, soldati e maestri, sarebbe opportuno sapere se non stia morendo di fame.
Io non sono un liberatore: i liberatori non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé.
L'amore per il popolo è vocazione aristocratica. Il democratico lo ama soltanto in periodo elettorale.
L'appetito era l'espressione di un mondo satollo e soddisfatto, pronto alla resa. Un popolo che assapora invece di mangiare, che stuzzica invece di sfamarsi, è già morto e non lo sa.
L'arte di un popolo è specchio fedele della sua mente.
L'aumento dell'insulto deve essere inversamente proporzionale alla forza di un popolo.
L'educazione di un popolo si giudica dal contegno ch'egli tien per la strada.
L'estremismo può prosperare solo in un ambiente in cui la responsabilità sociale di base del governo verso il benessere del popolo è trascurata. Dittatura politica e impotenza sociale creano la disperazione che alimenta l'estremismo religioso.
L'oscurità delle cause fisiche moltiplica agli occhi del popolo le azioni delle cause morali.
La borghesia senza il popolo, è la testa senza il braccio. Il popolo senza la borghesia, è la forza senza la luce.
La capacità di un popolo a governarsi democraticamente è proporzionata al grado della sua comprensione della struttura e del funzionamento di tutto l’organismo sociale.
La costituzione dà al popolo solo il diritto di ricercare la felicità. Devi catturarla da solo.
La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; facile da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù.
La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo.
La democrazia è il potere di un popolo informato.
La disciplina di massa è una condizione essenziale per un popolo che aspiri a essere una grande nazione.
La famiglia è fonte delle fortune e sfortune dei popoli.
La filosofia del design è quella di raggiungere la popolarità senza il sostegno di un'etichetta. L'eleganza da sola non è più sufficiente.
La legge fissa gli accordi codificati del popolo che sanciscono i suoi costumi e rappresentano la condotta ritenuta necessaria.
La libertà di un popolo si misura principalmente dal grado di libertà degli scrittori.
La natura dei popoli è prima cruda, poi severa, quindi benigna, appresso delicata, finalmente dissoluta.
La natura dei popoli è varia, ed è facile a persuadere loro una cosa, ma è difficile fermarli in quella persuasione.
La pazienza dei popoli è la mangiatoia dei tiranni.
La plebaglia può fare solo delle sommosse. Per fare una rivoluzione ci vuole il popolo.
La qualità mentale più necessaria a un popolo libero, la cui libertà debba essere in espansione, perenne e su larga scala, è molta stupidità.
La salute del popolo sia la suprema delle leggi.
La somma di libertà individuale che un popolo può conquistare e conservare dipende dal grado della sua maturità politica.
La sovranità del popolo è inalienabile.
La storia del commercio è quella della comunicazione dei popoli.
La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l'uomo è ridotto al rango di animale inferiore.
Le Bastiglie le abbattono i popoli: i governi le costruiscono e le conservano.
Le buone leggi fanno civili i popoli.
Le dittature sono il grande sforzo mancato dei popoli per sfuggire al disgusto, allo sconforto dell'anima.
Le leggi non possono rendere la gente morale, tuttavia più morale è un popolo, migliori sono le sue leggi.
Legge implacabile della natura: o divorare, o essere divorati. Popoli e individui, o vittime o carnefici.
Lo stesso fine politico può produrre effetti totalmente diversi su popoli diversi e, anche sullo stesso popolo, in epoche diverse.
Molto più decisivo e molto più durevole di tutto l'oro che si può accumulare è la gratitudine di un popolo.
Nel lungo periodo ogni governo è l'immagine esatta del suo popolo, con tutta la sua saggezza e stupidità; dobbiamo concludere quindi che com'è il popolo, così è il suo governo.
Nell'infanzia di tutti i popoli, come in quella dei singoli individui, il sentimento ha sempre preceduto la riflessione ed è stato il suo primo maestro.
Nelle aristocrazie il principe non si fa eleggere, è lui che elegge il suo popolo. In democrazia il popolo è bastonato su mandato del popolo.
Non abbiamo paura di affidare al popolo americano fatti spiacevoli, idee straniere, filosofie aliene, e valori competitivi. Una nazione che ha paura di lasciare che il suo popolo giudichi la verità e la falsità in un mercato aperto è una nazione che ha paura del suo popolo.
Non c'è riposo per i popoli liberi: il riposo è un'idea monarchica.
Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli.
Non vi è condizione peggiore per un popolo di quella di divenire soggetto ad un altro popolo.
Ogni potere emana dal popolo, e non torna più.
Ovunque il popolo non ha proprietà onde esistere, il governo è monarchico o aristocratico. Ovunque il popolo può esistere di sua proprietà il governo è suscettibile di democrazia.
Per dare savie leggi a un popolo bisogna essere anche un poco artisti.
Per difetto di buon governo il popolo decade, la riuscita sta in molti consiglieri.
Per educare il popolo alla pace, possiamo usare parole o possiamo parlare con le nostre vite.
Per la salute dei popoli il morbo più temibile è l'ambizione dei governanti.
Per poter conoscere l'indole dei popoli non conviene paragonarli nei momenti normali ma quando, sciolti da ogni freno, si trovano in assoluta balia del loro istinto.
Più si vedono da vicino i fenomeni storici, meglio si scorge che le rivoluzioni le hanno sempre fatte la borghesia o parte di essa. Il popolo è buono a compiere soltanto delle jacqueries, che non concludono.
Poiché le illusioni sono indispensabili ai popoli, questi vanno per istinto incontro ai retori che gliele offrono, così come un insetto va verso la luce.
Purtroppo la maggioranza della popolazione è costituita da gente ignorante, plagiata, o proprio cattiva. Priva di capacità critica, pronta a seguire il primo che alza la voce e che dice di possedere la "verità"!
Quando ignoranza e mediocrità si coalizzano, ne risulta la cosiddetta voce del popolo.
Quando il governo teme il popolo, c'è libertà. Quando il popolo teme il governo, c'è tirannia.
Quando il popolo lotta per la libertà e vince è raro che ottenga qualcosa, se non nuovi padroni.
Quando in pochi si dividono tra loro la ricchezza, accumulando quanti più beni possono, la maggior parte della popolazione è destinata alla miseria.
Quando l'interesse del principe non s'accorda a quello del popolo, il principe è di danno, e quando s'accorda, il principe è inutile.
Quando le ricchezze si esauriscono, il popolo è immancabilmente oppresso da pesanti tassazioni.
Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia.
Quando un popolo non osa più difendere la propria lingua, è pronto per la schiavitù.
Quelli che cercano di guidare il popolo possono farlo soltanto seguendo la plebe.
Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano.
Sacra è la voce del popolo.
Se controlli il petrolio, controlli le nazioni, se controlli gli alimenti, controlli i popoli.
Se due persone fumano sotto il cartello 'divieto di fumare' gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello 'divieto di fumare' chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello 'divieto di fumare' togli il cartello.
Se i popoli si conoscessero meglio, si odierebbero di più.
Se la guerra si perde l'ha perduta il popolo; se si vince, l'hanno vinta i professori.
Se le leggi lasciano troppa poca libertà, i popoli se ne vendicano nei loro costumi.
Se un popolo ha il governo che si merita, quando meriteremo di non averne alcuno?
Se un popolo si aspetta di poter essere libero restando ignorante, spera in qualcosa che non è mai stato e che mai sarà.
Si deve chiamare tirannide qualunque governo in cui chi è preposto all'esecuzione delle leggi può farle o infrangerle con sicurezza e impunità. Ogni popolo che lo sopporta è schiavo.
Si dominano più facilmente i popoli eccitandone le passioni che occupandosi dei loro interessi.
Si può giudicare un popolo dal suo caffè, le sue sigarette, la sua birra.
Sin da quando il popolo ha conquistato il diritto di voto i burocrati si sono impegnati per rendere i sistemi di governo sempre più stupidi e caotici e purtroppo ci sono riusciti.
Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla.
Soltanto i despoti sostengono che la pena di morte è un attributo necessario all'autorità. Il popolo sovrano un giorno l'abolirà.
Sono la cultura e la storia a dividere i popoli, non la biologia. La biologia ci unisce, e ci unisce anche a molti altri esseri viventi.
Sono nato popolo, non sono mai stato altro, altro non voglio essere; disprezzo chiunque abbia la pretesa di essere qualcosa di più.
Tre cose formano una nazione: la sua terra, il suo popolo, e le sue leggi.
Tutto sarebbe perduto se lo stesso uomo, o lo stesso corpo di maggiorenti, o di nobili, o di popolo, esercitasse questi tre poteri: quello di fare le leggi, quello di eseguire le decisioni pubbliche, e quello di giudicare i delitti o le controversie dei privati.
Un grande popolo non ha il diritto, ma il dovere, dell’ingratitudine.
Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl'importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere.
Un popolo buono a niente è capace di tutto.
Un popolo che apprezza i suoi privilegi più dei suoi principi presto perde entrambi.
Un popolo che dimentica i fasti del patriottismo è un popolo in decadenza. Il passato segna i doveri dell’avvenire.
Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente.
Un popolo che non sa né leggere né scrivere, è un popolo facile da ingannare.
Un popolo che non si prende cura dei bambini e degli anziani è un popolo in declino.
Un popolo difende sempre più i costumi delle proprie leggi.
Un popolo ignorante che vota è come un sordomuto cieco che guida.
Un popolo ispirato dalla democrazia, dai diritti umani e dalle opportunità economiche volta le spalle con decisione all'estremismo.
Un popolo istruito sarà sempre forte e libero.
Un popolo non è davvero libero laddove la libertà non è radicata nei suoi costumi e identificata con essi.
Un popolo si guida indicandogli un avvenire: un capo è un venditore di speranza.
Un popolo è il giro vizioso della natura per giungere a sei, a sette grandi uomini. Sì: e per poi scantonarli.
Un popolo, che non sia governato né da sé, né da altri, lo è sempre in ragione di qualche principio esterno, che in lui agisce per mezzo della forza.
Un popolo, mettetelo in catene, spogliatelo, tappategli la bocca, è ancora libero.
Una giornata nella vita dei popoli è una battuta di polso in quella degli individui.
Una regina che dimentica il suo popolo gioca una partita pericolosa.
Una volta i potenti per sottomettere il popolo usavano la forza, le leggi e la religione, ora dispongono anche del calcio e della televisione.
È brutto essere oppressi da una minoranza, ma è peggio venire oppressi da una maggioranza. Perché vi è una riserva di potere latente nelle masse al quale, se viene chiamato in gioco, la minoranza può raramente resistere. Ma dalla volontà assoluta di un intero popolo non c'è appello, nessuna redenzione, nessun rifugio se non il tradimento.
È il capo che fa la differenza tra un popolo e un branco. Che crea e conserva gli individui. Troppo pochi individui, e il popolo ridiventa un branco selvaggio.
È il popolo che si assoggetta, che si taglia la gola e potendo scegliere fra l’essere servo e l’essere libero, lascia la libertà e prende il giogo; che acconsente al suo male, o piuttosto lo persegue.
È possibile che ci annientino, ma il domani apparterrà al popolo, apparterrà ai lavoratori. L'umanità avanza verso la conquista di una vita migliore.
È stato detto, che il più pazzo popolo del mondo sarebbe un popolo di savi, come il più cattivo esercito sarebbe un esercito di capitani.