A forza di non riflettere mai, si ha una felicità stupida.
A forza di riflettere, si finisce per arrivare a una conclusione. A forza di giungere a una conclusione, succede che si prende una decisione. E una volta presa la decisione, succede che si agisce per davvero.
Agisci sempre secondo il tuo volere e dopo un’attenta riflessione, non lasciandoti trascinare da altri.
Al genio non serve riflettere, gli basta mostrarsi.
Apprendere e non meditare è vano. Riflettere senza studio è pericoloso.
Bisogna essere fermi per temperamento e flessibili per riflessione.
Bisogna sfregare il proprio cervello con quello degli altri per incoraggiare la riflessione.
Chi ha raggiunto lo stadio di non meravigliarsi più di nulla dimostra semplicemente di aver perduto l'arte del ragionare e del riflettere.
Chi non vede la vanità del mondo è vano a sua volta. Ma poi, chi non la vede, tranne i giovani immersi nel frastuono, nel divertimento e nel pensiero dell'avvenire? Ma togliete loro ciò che li distrae, li vedrete inaridire nella noia. Allora, pur senza conoscerlo, sentono il nulla, ed è davvero una disgrazia essere tristi a tal punto quando si riflette su sé stessi, e non potersi distrarre.
Chi riflette troppo potrà esserne compiacente per poco.
Chi riflette troppo, non scriverà mai. Tutt'al più incontrerà il vuoto.
Colui che conosce il proprio obiettivo si sente forte; questa forza lo rende
sereno; questa serenità assicura la pace interiore; solo la pace interiore
consente la riflessione profonda; la riflessione profonda è il punto di
partenza di ogni successo.
Contentiamoci di far riflettere, non cerchiamo di convincere.
Contrariamente a quanto afferma Nietzsche, non credo che lo stare seduti influenzi negativamente il flusso dei propri pensieri, sempre che, ovviamente, non si dia il caso di uno che sia solito riflettere con il sedere.
Devi riflettere se la tua natura sia più adatta all’attività o a un ritiro dedito agli studi, e devi volgerti là dove ti condurranno le capacità del tuo ingegno.
Dunque, dire idiozie, oggi, quando tutti riflettono profondamente, rimane il solo mezzo per provare la propria libertà e indipendenza di pensiero.
Fanno più filosofi la mediocrità di spirito e la pigrizia che la riflessione.
Farsi assorbire da occupazioni materiali è la miglior salvaguardia contro riflessioni, paure e dubbi: tutte cose, queste, che sono di ostacolo al successo.
Filosofia è una grande parola, per quello che l'uomo semplice chiama 'riflettere'.
Finché si ama non si riflette, e quando si riflette non si ama più.
Gli aforismi stimolano l'autore alla riflessione.
I libri più utili sono quelli dove i lettori fanno essi stessi metà del lavoro: penetrano i pensieri che vengono presentati loro in germe, correggono ciò che appare loro difettoso, rafforzano con le proprie riflessioni ciò che appare loro debole.
I pensieri isolati mi attirano sempre. Fanno riflettere e sono sostanziali.
Il comporsi delle dissonanze in un determinato carattere non è cosa per la sola riflessione, né per il vuoto diletto.
Il lavoro è una manna quando ci aiuta a pensare a quello che stiamo facendo. Ma diventa una maledizione nel momento in cui la sua unica utilità consiste nell'evitare che riflettiamo sul senso della vita.
Il miglior uso ed effetto della ragione e della riflessione, è distruggere o minorare nell'uomo la ragione e la riflessione, e l'uso e gli effetti loro.
Il pensiero è sempre immorale. L'essenza sua è distruttiva. Se si pensa a una cosa la si uccide, nulla sopravvive alla riflessione.
Il tempo, perso riflettendo, è tempo guadagnato.
In fondo gli uomini riflettono in vita sulla morte, perché sanno di non potervi riflettere dopo.
Io amo l'uomo che può sorridere nelle avversità, che può trarre forza dall'angoscia, e remare valorosamente con la riflessione. È proprio delle menti piccole rimpicciolirsi, ma colui il cui cuore è saldo, e la cui coscienza approva il suo comportamento, perseguirà i suoi princìpi fino alla morte.
L'abitudine di riflettere profondamente è, sono costretto a dirlo, la più perniciosa fra tutte le abitudini prese dall'uomo civile.
L'aforisma è il tentativo di risolvere dialetticamente il conflitto tra esperienza e riflessione.
L'amore è una fonte inesauribile di riflessioni: profondo come l'eternità, alto come il cielo e grande come l'universo.
L'arte si deve necessariamente considerare come il grado più alto, come l'evoluzione più perfetta di quanto esiste; ci offre infatti essenzialmente la stessa cosa che il mondo visibile; ma più concentrata, più perfetta, con scelta e con riflessione: possiamo quindi, nel vero senso della parola, chiamarla il fiore della vita.
L'astrazione indebolisce, la riflessione rinforza.
L'ignoranza produce baldanza, la riflessione indugio.
L'incapacità degli adolescenti di riflettere sulle conseguenze dei comportamenti rischiosi è dovuta al fatto che il loro cervello è maturo solo all’80 per cento.
L'ironia è la gaiezza della riflessione e la gioia della saggezza.
L'unica cosa che serve fare nella vita è evitare di riflettere sui dolori.
L'uomo che pensa, che riflette, che abbandona la chiacchiera futile per ascoltare la voce della propria anima alla ricerca di risposte alla propria sofferenza, appare un uomo malato.
L'uomo dalla fronte liscia non ha mai riflettuto.
L'uomo più felice è quello che conosce meglio l'arte di rendersi tale senza venir meno ai propri doveri, e il più infelice è quello che ha scelto un modo di vivere che lo costringe a fare ogni giorno, dal mattino alla sera, malinconiche riflessioni sull'avvenire.
L'uomo è un dio quando sogna, un pezzente quando riflette.
La bellezza della riflessione si rivela nelle forme poetiche della riflessione. Ne conosco tre: 1) l'aforisma, 2) la litania 3) la metafora.
La cosa peggiore che si possa fare è pensare e riflettere con angoscia a che cosa si sarebbe potuto fare.
La lettura fornisce alla mente soltanto il materiale per la conoscenza: è la riflessione che rende nostro quanto abbiamo letto.
La mediocrità di spirito e la pigrizia producono più filosofi che non la riflessione.
La pratica dovrebbe essere il prodotto della riflessione, non il contrario.
La riflessione degli uomini che credono alla magia e ai miracoli mira a imporre una legge alla natura: e, detto in breve, il culto religioso è il prodotto di questa riflessione.
La riflessione etica si propone di aiutarci a comprendere come convivere meglio gli uni con gli altri, come godersi la vita nel modo migliore possibile.
La riflessione porta all'azione, l'azione induce la riflessione: così si ricicla la vita.
La riflessione profonda, se espressa, cade facilmente nel luogo comune.
La riflessione rende gli uomini codardi.
La riflessione è l’appropriazione del nostro sforzo per esistere e del nostro desiderio d’essere, attraverso le opere che testimoniano di questo sforzo e di questo desiderio.
La sfida della leadership è di essere forte, ma non brutale; gentile, ma non debole; temerario ma non prepotente; riflessivo, ma non pigro; umile, ma non timido; fiero, ma non arrogante; dotato di umorismo; ma senza follia.
La soddisfazione che dà il bello deve dipendere dalla riflessione sopra un oggetto.
La solitudine, nella sua dimensione metaforica, è una condizione ineliminabile dalla vita; e in essa si riflettono desideri di riflessione e di contemplazione, di tristezza e di angoscia, di silenzio e di preghiera, di attesa e di speranza.
La superficialità deriva da un capriccio e non dalla riflessione.
La vera vita è riflessione su se stessa.
La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
La vita è un modulare continuo di priorità, fino alla definizione di quelle fondamentali. Una volta individuate, il troppo riflettere deve cessare e non deve restare che una cosa: l'azione.
Le donne indovinano tutto, sbagliano solo quando riflettono.
Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione.
Le pallide immagini suggerite dalla riflessione raramente hanno la forza di portare l'uomo all'azione.
Le parole riflessive portano sempre a risultati più brillanti.
Le vere riflessioni sono le sole a non essere in grado di comprendere se stesse.
Leggere senza riflettere è come mangiare senza digerire.
Lo spirito umano, riflettendo su sé stesso, conosce di non essere altro che una cosa che pensa.
Lo stile conciso è proprio della riflessione. Quando si è pensato fortemente l'espressione diventa frutto di una interna macerazione; quando invece non si pensa affatto o si riflette poco su ciò che si dice, la parola fluisce abbondante ma informe, e seppure ha grazie sorgive, non ha precisione.
Ma ti prego di riflettere su questo: un uomo privo di coscienza e di bontà non soffre.
Meno si ha da riflettere, più si parla.
Molta riflessione e non molta conoscenza, ecco ciò a cui occorre tendere.
Nei momenti di stress, le donne parlano senza riflettere. Gli uomini, agiscono senza riflettere.
Nell'infanzia di tutti i popoli, come in quella dei singoli individui, il sentimento ha sempre preceduto la riflessione ed è stato il suo primo maestro.
Nessuno è così soggetto ad errori come chi non opera che per riflessione.
Non bisogna riflettere sulle grandi imprese ma eseguirle senza contestare alla fortuna l'impero che essa ha sulle azioni umane.
Non esistono condizioni ideali in cui scrivere, studiare, lavorare o riflettere, ma è solo la volontà, la passione e la testardaggine a spingere un uomo a perseguire il proprio progetto.
Non può riflettere sui problemi della vita perché è troppo occupato a vivere.
Non riflettiamo mai su quanto sia piacevole non chiedere nulla.
Non si dovrebbe mai avere così tanto da fare da non avere tempo per la riflessione.
Non è importante quanto sei occupato, trova il tempo per riflettere, pensare, dare e pianificare.
Non è nel silenzio che si fanno gli uomini, ma nella parola, nel lavoro, nell'azione-riflessione.
Nulla riesce tanto fatale alla individualità quanto la riflessione.
Ogni cosa che è trascorsa è un esperienza con cui crescere o un bel ricordo su cui riflettere, o un fattore motivante sul quale agire.
Ogni domanda può avere la sua risposta. Basta perciò riflettere. Nella discussione ci si deve trincerare in questi casi dietro la difficoltà che a rispondere a certe domande hanno sentito anche i grandi pensatori. Se si volesse far supporre di poter rispondere vittoriosamente a ogni obiezione, si sarebbe semplicemente dei vanitosi vuoti e insulsi.
Oso quasi dire che che lo stato di riflessione è uno stato contro natura, e che l'uomo che medita è un animale depravato.
Parecchi uomini hanno affrontato il patibolo con fierezza; la stessa fierezza ci dovrebbe insegnare a riflettere senza tremare al destino dell'uomo nell'universo.
Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica. La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi.
Per essere perfettamente felici bisognerebbe non sapere nulla della propria felicità: ma c'è mai stato un solo sentimento umano per quanto puro che non sia stato sfiorato da qualche impercettibile riflessione?
Per mezzo di tre metodi noi apprendiamo la saggezza: Primo, con la riflessione, che è il più nobile; Secondo, con l’imitazione, che è il più facile; Terzo, con l’esperienza, che è il più amaro.
Per trarre il meglio dalla vita bisogna riflettere due volte sulle grandi questioni.
Per un campione, iniziare a riflettere sulla tecnica nel bel mezzo di una gara è una ricetta sicura per perdere.
Prudenza e riflessione ci vogliono prima di lanciarsi in imprese difficili o dubbie.
Qualsiasi essere umano che inizi a riflettere è un potenziale pessimista.
Quando davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta.
Quando rifletto su di me e sui miei metodi intellettuali, mi sembra quasi che il dono della fantasia mi sia servito più della capacità di impadronirmi della conoscenza assoluta.
Quando si hanno vent'anni, si pensa di aver risolto l'enigma del mondo; a trent'anni, si comincia a rifletterci sopra, e a quaranta, si scopre che esso è insolubile.
Riflessi: i movimenti che si fanno senza riflettere.
Riflessione. Processo mentale attraverso il quale raggiungiamo una visione più chiara del nostro rapporto con gli avvenimenti del passato e che ci mette in grado di evitare pericoli che non incontreremo mai più sul nostro cammino.
Riflettendo si impara la saggezza.
Riflettere consente di sbagliarsi giudiziosamente.
Riflettere continuamente, assiduamente, troppo, impedisce, od ostacola la capacità di risolversi, di agire.
Riflettere sull'etica dell'amore per tutte le creature in tutti i suoi dettagli: questo è il difficile compito assegnato al tempo in cui viviamo.
Riflettere sulla propria vita, è prenderne possesso.
Riflettere è considerevolmente laborioso; ecco perché molta gente preferisce giudicare.
Rifletti a lungo se è il caso di accogliere qualcuno come amico, ma, una volta deciso, accoglilo con tutto il cuore e parla con lui apertamente come con te stesso.
Rifletti sulle tue gioie attuali, delle quali ogni uomo è colmo, non sulle tue passate sventure, delle quali tutti gli uomini ne hanno alcune.
Rifletti, decidi e agisci.
Rifletti, prima di agire, per non fare cose insensate.
Rifletti, prima di pensare.
Se l'obbedienza è il risultato dell'istinto delle masse, la rivolta è quello della loro riflessione.
Se le persone si fermassero a riflettere a quante sofferenze e a che vita innaturale sono sottoposti gli animali, forse a molti la carne ripugnerebbe.
Se non si conoscono i piani dei signori vicini, non si possono stringere alleanze; se non si conosce la conformazione di monti e foreste, paesaggi pericolosi e acquitrini, non si possono muovere eserciti. Si rifletta con cura prima di muoversi; vince chi per primo conosce le strategie dirette e indirette.
Si crede comunemente che sia difficile essere felici, e ci sono molte ragioni per crederlo, ma sarebbe più facile esserlo se gli uomini facessero precedere le loro azioni dalla riflessione e da una progettualità.
Si deve consigliare sempre ciò che la riflessione ci ha persuaso essere la cosa più ragionevole.
Si ha una fantasticheria quando le idee vagano per la mente senza riflessione alcuna o senza considerazione dell'intelletto.
Si provi a immaginare l'atto della generazione non accompagnato da bisogno né da voluttà, ma come una questione di pura riflessione razionale: potrebbe, allora, il genere umano sussistere? O forse, piuttosto, ciascuno non avrebbe tanta compassione della generazione futura da risparmiarle volentieri il peso dell'esistenza o per lo meno da non volersi assumere la responsabilità di imporglielo a sangue freddo?
Si è condannati prima a vivere rivolti in avanti e poi a riflettere rivolti all’indietro.
Sono convinto che la riflessione aumenti la paura.
Stare a riflettere e scervellarsi conta poco, perché poi si fa ciò che si pensa, ma ogni passo, in fondo, è senza riflessione, così come lo vuole il cuore.
Tutti pensano, pochi riflettono.
Un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette.
Un uomo di azione forzato ad uno stato di riflessione sarà infelice finché non ne uscirà.
Un uomo tirava a sorte tutte le decisioni. Non gli capitò maggior male che a quelli che riflettono.
Una decisione presa in modo ultrarapido può essere altrettanto buona di una decisione presa con grande cautela e dopo lunghe riflessioni.
Una pipa dà al saggio il tempo per riflettere, all'idiota qualcosa da mettere in bocca.
Una travatura di legno ben connessa in una casa non si scompagina in un terremoto, così un cuore deciso dopo matura riflessione non verrà meno al momento del pericolo.
Voler spacciare il sogno per un mero gioco di pensieri, mere immagini fantastiche, rivela mancanza di riflessione e di onestà.
È meglio non riflettere del tutto che non riflettere abbastanza.
È preferibile una calma, anzi la più calma riflessione, a decisioni disperate.
È privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.
È privilegio della prima gioventù vivere d’anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.
È sempre necessario riflettere sul modo in cui le cose iniziano. A un determinato inizio segue una determinata fine.
È tardi cercare una riflessione quando si è in mezzo ai pericoli.