Passione

Aforismi

Viaggiare

A chi mi domanda ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quello che cerco.
A volte è splendido viaggiare senza tirare il freno a mano e schiantarsi in caduta libera su un desiderio che si avvera. Sopravvissuti alla paura.
Alcuni viaggi iniziano sull'impronta di un sogno, altri nell’urgenza di contraddirlo.
Alla fine, i viaggiatori abituali, scoprono la loro casa.
Almeno una volta l'anno vai in un posto dove non sei mai stato prima.
Andare sulla luna, non è poi così lontano. Il viaggio più lontano è quello all'interno di noi stessi.
Ben pochi amano davvero viaggiare. Se affrontano i fastidi e le spese di un viaggio non è tanto per curiosità o per divertimento o per il piacere di vedere cose belle e insolite, quanto per una forma di snobismo.
C'è chi viaggia per perdersi, c’è chi viaggia per trovarsi.
C'è un momento in cui il viaggio iniziato non può più essere interrotto, corriamo verso una frontiera, passiamo attraverso una porta misteriosa e ci svegliamo dall'altra parte, in un'altra vita.
C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire.
Che cos'è viaggiare e a cosa serve viaggiare? Qualsiasi tramonto è il tramonto; non è necessario andarlo a vedere a Costantinopoli.
Che lezione di modestia è questo viaggiare!
Chi ha viaggiato conosce molte cose, chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza. Chi non ha avuto delle prove, poco conosce; chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza.
Chi passa i mari muta il cielo, non l'anima.
Chi va in viaggio porti il pane in seno e il bastone in mano.
Chi viaggia molto non cerca posti nuovi, ma fugge da quelli vecchi.
Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta.
Chi viaggia solo può partire oggi, ma chi viaggia in compagnia deve attendere finché l'altro non è pronto.
Chi vuole mettersi in viaggio per le stelle non si guardi intorno in cerca di compagnia.
Chi è generalmente un viaggiatore? Un uomo che se ne va in cerca di un po' di conversazione in capo al mondo.
Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio, il cuore.
Coloro che viaggiano insieme possono anche vivere insieme.
Colui che vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero.
Come quelli che si mettono in viaggio per vedere con i loro occhi una città desiderata e immaginano si possa godere, in una realtà, le delizie della fantasia.
Come si può per tutta la vita viaggiare nello stesso piccolo paese e credere che non ci sia nulla al di fuori di esso!
Come tutti i grandi viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.
Con un avventuriero non metterti in viaggio, per paura che ti diventi insopportabile; egli agirà secondo il suo capriccio e andrai con lui in rovina per la sua insipienza.
Conta il viaggio che il sogno ti fa fare. Conta non stare mai fermi, non importa dove arrivi, tanto poi devi ripartire.
Conta solo il cammino, perché solo lui è duraturo e non lo scopo, che risulta essere soltanto l'illusione del viaggio.
Del viaggiare si deve dire che suscita nuove idee in chi già e ha molte, ma al contrario estingue le poche in chi ne ha poche. Serve a svegliare la nozione della varietà infinita della vita, con tanti viventi, tanti costumi, tanti luoghi, tante sofferenze ecc. ecc. Però non nei viaggi, ma soltanto nella solitudine della meditazione è possibile scoprire la profondità della vita.
Era un uomo che doveva aver viaggiato dappertutto, per lo meno con la mente.
Esistono cammini senza viaggiatori. Ma vi sono ancor più viaggiatori che non hanno i loro sentieri.
Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
Gli antichi resoconti di viaggio diventeranno preziosi come le più grandi opere d’arte; perché sacra era la terra sconosciuta, e non può mai più esserlo.
Guai a chi non sa viaggiare.
I sentieri si costruiscono viaggiando.
I veri viaggiatori sono anime libere che hanno la bellezza nell'anima ed amano le diversità. Partono leggeri come nuvole, perché non hanno bisogno di bagagli. Tornano solo quando il loro cuore è pieno di emozioni.
I viaggi allargano la mente, ma perché possano farlo devi prima avere la mente.
I viaggi assai lunghi sono fatti apposta per confondere le ore nella testa.
I viaggi danno una grande apertura mentale: si esce dal cerchio dei pregiudizi del proprio paese e non si è disposti a farsi carico di quelli stranieri.
I viaggi finiscono laddove s'incontrano gli amanti.
I viaggi moltiplicano le vite degli uomini.
I viaggi servono soprattutto a far imbestialire gli altri una volta che si è tornati!
I viaggi sono i viaggiatori.
I viaggi sono la parte frivola nella vita delle persone serie, e la parte seria nella vita delle persone frivole.
I viaggi sono necessari soltanto alle immaginazioni carenti.
I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L'orizzonte dev'essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua. Ci dev’essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è viaggio.
I viaggi, al pari della guerra, non valgono la pena di essere praticati. È sconsigliabile assumere un ruolo attivo in svaghi di questo genere, poiché l'autentica bellezza dell'azione finisce per essere schiacciata dagli aspetti molesti.
Il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l’arrivare.
Il maestro disse: 'Se viaggiassi con altre due persone, certamente avrei acquistato due maestri. Sceglierei quel che c'è di buono nell'uno per seguirlo e quel che c'è di cattivo nell'altro per correggermi'.
Il miracolo del ciclismo fa tornare la città terra d’avventura o, perlomeno, di viaggio.
Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.
Il nostro viaggiare su e giù indica, oltre che curiosità, anche un bisogno, ma di che? Che cosa ci manca?
Il sogno di ogni viaggiatore è di arrivare là dove nessuno è stato.
Il solo viaggio è quello interiore.
Il successo e il fallimento sono entrambi difficili da sopportare. Insieme al successo arrivano le droghe, il divorzio, l’adulterio, la prepotenza, i viaggi, la meditazione, le medicine, la depressione, la nevrosi e il suicidio. Con il fallimento viene il fallimento.
Il tempo peggio impiegato è quello speso nei viaggi.
Il tuo animo deve cambiare, non il cielo sotto cui vivi. La furia con cui continuamente viaggi di qua e di là non serve a nulla. E sai perché non trovi sollievo nella fuga? Perché fuggi portandoti sempre dietro te stesso.
Il vero viaggiatore si sposta in quanto è più leggero del suo ambiente, emerge in superficie come i gas.
Il vero viaggiatore è colui che va a piedi, e anche in quel caso, sta seduto per molto tempo.
Il viaggiare per profitto viene incoraggiato; il viaggiare per sopravvivenza viene condannato, con grande gioia dei trafficanti di "immigrati illegali" e a dispetto di occasionali ed effimere ondate di orrore e indignazione provocate dalla vista di "emigranti economici" finiti soffocati o annegati nel vano tentativo di raggiungere la terra in grado di sfamarli.
Il viaggiatore con le tasche vuote al ladro canterà in faccia.
Il viaggiatore più veloce è colui che va a piedi.
Il viaggiatore senza conoscenza è come un uccello senza ali.
Il viaggiatore è ancora ciò che più conta in un viaggio.
Il viaggiatore, se non incontra a tenergli compagnia uno migliore di lui o simile a lui, proceda decisamente da solo: con lo stolto non vi è compagnia.
Il viaggio di nozze è, spesso, la prima e la più irrimediabile delusione della vita matrimoniale.
Il viaggio diventa uno scambio di corpi: un indulgere ad arcani traslochi dello spirito.
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.
Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della partenza, la gioia del ritorno.
Il viaggio più bello quaggiù è quello che facciamo l'uno verso l'altro.
Il viaggio più lungo è il viaggio interiore.
Il viaggio scombussola le nostre certezze, mostra quanto poco sappiamo e quanto abbiamo da imparare.
Il viaggio è come il matrimonio. Il metodo sicuro perché vada male è pensare di poterlo controllare.
Il viaggio è la destinazione, come tutti i grandi viaggiatori hanno sempre saputo.
Il viaggio è la meta, la ricompensa è il tragitto.
Il viaggio è la nostra dimensione naturale, posto che viviamo immersi nel tempo e nello spazio. Viaggiamo sempre e comunque, sia che ci si muova su e giù per il mondo, sia che si resti immobili nel proprio letto, che la mente pensi o che giaccia addormentata e dimentica, poiché a un certo momento si sveglierà.
Il viaggio è la ricompensa.
Il viaggio è nella testa.
Il viaggio è sempre un ritorno a casa, l'avventura dello spirito che parte per impadronirsi del mondo e dispiegare, in questa lotta col molteplice e con l'ignoto, le proprie latenti possibilità, sì da tornare, cresciuto e adulto, alla casa ritrovata.
Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.
Il viaggio è veramente un corso di pazienza.
Io non ho viaggiato per andare da qualche parte, ma per il gusto di viaggiare. La questione è muoversi.
L'altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.
L'arte di vivere sta nel sentirti nello stesso modo a casa tua così come ti senti quando sei in viaggio.
L'autentico viaggio di scoperta non consiste nell’esplorare nuovi territori, bensì nel vedere con occhi nuovi.
L'insegnamento che ottieni tramite la tua stessa osservazione ed esperienza, è di gran lunga superiore a quella ottenuta cogli esempi, dato che la conoscenza di un viaggiatore supera quella che si ottiene leggendo.
L'inutile lavoro di vedere paesi diversi.
L'uomo che viaggia per vedere tutta la terra, piena di tante meraviglie, è come un ranocchio nella sua pozzanghera.
L'uomo che viaggia solo può partire oggi, ma chi viaggia in compagnia deve aspettare che l’altro sia pronto.
L'uso dei viaggi è di regolare l'immaginazione con la realtà, e, invece di far pensare come possono essere le cose, di farle vedere come sono.
La causa e il presupposto del mio viaggio erano la curiosità insaziabile della mia natura e il desiderio di nuove esperienze.
La civiltà è un movimento, non una condizione; un viaggio, e non un porto.
La conoscenza degli eventi storici e culturali è esattamente ciò che distingue l’accorto viaggiatore dal turista per caso.
La cosa più bella di un viaggio è il ritorno a casa. Apri la porta e senti quell’odore misto di mobili, libri e persone che ami, che è una fragranza unica. Il profumo di casa tua.
La gente viaggia per le stesse ragioni per cui colleziona opere d'arte: perché così fa la buona società. Essere stati in certi punti della superficie terrestre è socialmente appropriato; dà un senso di superiorità su coloro che non ci sono mai stati.
La modernità si identifica con il viaggio.
La verità è di sicuro che non c'è nessun viaggio. Arriviamo e partiamo allo stesso tempo.
Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.
Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle, e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi.
Leggere, scrivere, è dovere; viaggiare, è potere.
Nel grande viaggio si fanno dei viaggi, sono i nostri piccoli percorsi insignificanti sulla crosta di questo pianeta che a sua volta viaggia, ma verso dove?
Nel viaggio il compagno dal piacevole eloquio fa da carro.
Noi viaggiamo, alcuni di noi per sempre, a cercare altre situazioni, altre vite, altre anime.
Non c'è bisogno di viaggiare nel tempo per essere degli storici.
Non c'è niente di più noioso del viaggiatore che ti assilla con i suoi racconti.
Non ci si rende conto quanto sia bello viaggiare, finché non si torna a casa e si posa la testa sul vecchio, caro, cuscino.
Non esistono luoghi noiosi. Esistono solo viaggiatori impreparati.
Non esistono scorciatoie per i viaggi importanti.
Non occorre compiere lunghi viaggi per avere risposte, provare emozioni. Se fossimo autentici nel modo di pensare, non avremmo bisogno di percorrere un lungo cammino perché è un viaggio che segue l'incerto sentiero di un sogno che spesso conduce in zone desolate. Il vero traguardo della vita è riuscire a essere in pace con noi stessi.
Non puoi viaggiare su una strada senza essere tu stesso la strada.
Non si viaggia per viaggiare, ma per aver viaggiato.
Non vado in viaggio per vedere qualcosa, ma per non vedere nulla per un po' di tempo.
Non viaggio senza libri né in pace né in guerra. È il miglior viatico che abbia trovato in questo viaggio umano.
Non è l'uscire dal porto, ma il tornarci, che determina il successo di un viaggio.
Ogni viaggio comincia con un vagheggiamento e si conclude con un invece.
Ogni volta che viaggio, viaggio parecchio all'indietro.
Partire è un po' morire rispetto a ciò che si ama perché lasciamo un po' di noi stessi in ogni luogo e in ogni istante. È un dolore sottile e definitivo come l’ultimo verso di un poema. Si parte come per gioco prima del viaggio estremo e, in ogni addio, seminiamo un po’ della nostra anima.
Passa così una giornata di viaggio, e non c'è bisogno d'altro per riempirla da cima a fondo: un fiume, dei cespugli, una bella testa infantile, delle tombe.
Passare attraverso la vita senza amore è come andare in battaglia senza musica, come viaggiare senza un libro, come andare per mare senza una stella che ci guida.
Per le persone che hanno il gusto della solitudine, essere in un luogo in cui nessuno può collocarti precisamente è una gioia rara: forse sta tutto lì anche il piacere dei viaggi.
Perché ti meravigli tanto se viaggiando ti sei annoiato? Portandoti dietro te stesso hai finito col viaggiare proprio con quell'individuo dal quale volevi fuggire.
Perché ti stupisci se viaggiare non ti serve? Porti in gito te stesso. Ti perseguitano i medesimi motivi che ti hanno fatto fuggire.
Prima di acquistare un viaggio senza ritorno c’è sempre qualche momento di incertezza.
Qualunque viaggio non vale nemmeno i soldi del biglietto se non ci si mette nelle condizioni di percepire le relazioni nascoste sotto la superficie delle cose.
Quando si viaggia si sperimenta in maniera molto più concreta l'atto della Rinascita. Ci si trova dinanzi a situazioni del tutto nuove, il giorno trascorre più lentamente e, nella maggior parte dei casi, non si comprende la lingua che parlano gli altri. È proprio quello che accade a un bambino appena nato dal ventre materno.
Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.
Quel piacere dello spostamento che, in definitiva, consiste solo nel ricordo e mai nel presente.
Quelli che si mettono in viaggio per vedere con i loro occhi una città desiderata e immaginano si possa godere, in una realtà, le delizie della fantasia.
Rendersi conto che nessuno può fare il viaggio al posto tuo è fondamentale. Così come lo è sapere che il viaggio è più stimolante se fatto in compagnia.
Saper viaggiare è un'arte, gli altri restano chiusi nel proprio perimetro, che altro non è che rappresentazione geografica dei propri limiti.
Scopo del viaggiare è disciplinare l'immaginazione per mezzo della realtà e, invece di pensare come potrebbero essere le cose, vedere come sono in realtà.
Se avessi avuto i mezzi per viaggiare sempre credo che non avrei scritto un rigo.
Se da giovani viaggiare è utile, da meno giovani diventa fondamentale. La curiosità è l’antiruggine del cervello.
Se vi piace viaggiare verso le stelle, non cercate compagnia.
Se vuoi essere migliore di noi, caro amico, viaggia.
Se vuoi viaggiare lontano e veloce, viaggia leggero. Spogliati di tutte le invidie, gelosie, ripicche, egoismi e paure.
Si dice che in un viaggio il tratto più lungo sia quello della porta.
Si viaggia non per arrivare ma per viaggiare e fra gli indugi brilla il puro presente.
Stare al mondo può essere caro, ma è incluso nel prezzo un viaggio intorno al sole gratis ogni anno!
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
Tra viaggiatori succede, ci si raccontano cose anche intime, tanto non ci si rivedrà mai più.
Trovare la sufficienza in sé è il modo sommo di viaggiare, cercare la completezza nelle cose non è il modo sommo di viaggiare.
Tutto fa parte del viaggio.
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare.
Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare.
Un uomo può combattere il più grande nemico, intraprendere il viaggio più lungo, sopravvivere alla ferita più grave... ed essere tuttavia impotente nelle mani della donna che ama.
Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo.
Un viaggio ha due estremi. Il punto in cui comincia e il punto dove finisce; se è tua intenzione far coincidere il secondo punto teorico con il reale non cercare scuse nei mezzi.
Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile.
Un viaggio è bello raccontarlo, quasi mai viverlo.
Un viaggio è una nuova vita, con una nascita, una crescita e una morte, che ci viene offerta all'interno dell'altra. Approfittiamone.
Un viaggio, per quanto terribile possa essere, nel ricordo si trasforma in qualcosa di meraviglioso.
Una barca ferma non fa viaggio. Infatti, ma si prepara a farlo.
Una delle più grandi seccature dell'autostop è il dover parlare con innumerevoli persone, dar loro la sensazione che non hanno fatto un errore a prenderti su, persino divertirli.
Una volta l'anno recati in un posto dove non sei mai stato.
Uno dei piaceri del viaggio è immergersi dove gli altri sono destinati a risiedere, e uscirne intatti, riempiti dell'allegria maligna di abbandonarli alla loro sorte.
Viaggerei, se non fosse così lontano.
Viaggia più veloce chi viaggia da solo.
Viaggiando ci s'accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.
Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinato a favore del caso, la rinuncia del quotidiano.
Viaggiare dovrebbe essere sempre un atto di umiltà.
Viaggiare dovrebbe sempre significare vivere una esperienza, e si può avere un'esperienza preziosa soltanto in luoghi, in ambienti con i quali ci troviamo in un rapporto spirituale.
Viaggiare ha senso solo se si torna con una qualche risposta nella valigia.
Viaggiare insegnerà la diffidenza, ma al tempo stesso quante persone veramente di cuore ci sono, con le quali non si avranno mai più contatti, e che tuttavia sono pronte a offrire il più disinteressato aiuto.
Viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé.
Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
Viaggiare non è veramente piacevole, si va incontro all'ignoto e l'ignoto è qualche volta sgradevole e sempre traumatico; però fa bene.
Viaggiare potrebbe essere una delle più forme più gratificanti dell'introspezione.
Viaggiare rende umili. Perché significa sbagliare, e ammettere i propri errori.
Viaggiare serve soltanto per voler più bene al luogo dove siamo nati.
Viaggiare speranzosi è una cosa migliore che arrivare, e il vero successo sta nel lavorare.
Viaggiare ti lascia senza parole, poi ti trasforma in un narratore.
Viaggiare vuol dire allungarsi la vita, riempiendo il passato di ricordi e il futuro di progetti.
Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.
Viaggiare è come tenere i rubinetti aperti e vedere il tempo che va via, sprecato, liquido, intrattenibile.
Viaggiare è il modo più piacevole, più impraticabile è più costoso di istruirsi.
Viaggiare è il paradiso degli sciocchi.
Viaggiare è il più privato dei piaceri.
Viaggiare è nascere e morire ad ogni istante.
Viaggiare è un atto di umiltà. Chi è convinto di sapere tutto, preferisce non muoversi da casa.
Viaggiare è un'arte. Bisogna praticarla con comodo, con passione, con amore.
Viaggiare è una maniera di comporre e scrivere canzoni attraverso i piedi, è una forma di scrittura attraverso il movimento.
Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un'altra.
Viaggiare è vivere il mondo che ti viene incontro, nel mentre cerchi di lasciarti dietro il mondo che è dentro di te.
Viaggiare, per i giovani, è una parte dell'educazione, per i vecchi una parte dell'esperienza.
Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare l'immaginazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza.
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o nel mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
Viaggiatore, non c'è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini.
Viaggiatore. Bah! Coloro che hanno fatto il giro del mondo possono far durare la conversazione un quarto d'ora di più.
Viaggio con curiosità. Con la speranza di trovare serenità da qualche parte.
Visitare terre lontane e conversare con genti diverse rende saggi gli uomini.
Vuoi vivere felice? Viaggia con due borse, una per dare, l'altra per ricevere.
È bene avere una meta verso cui muoversi; ma è il viaggio che conta, non la meta.
È dunque felice una vita consona alla propria natura. Questo può accadere solo se, prima di tutto, la mente è sana anzi nel pieno possesso delle sue facoltà, se è veramente forte, decisamente paziente, adattabile alle circostanze, attenta al corpo e a tutto ciò che lo riguarda ma senza ansie, amante dei vantaggi che migliorano la qualità della vita ma con distacco e pronta a servirsi dei doni della sorte senza diventarne schiava. Capisci da te, anche se non aggiungo altro, che ne deriva una serenità durevole e la libertà, se si sono rimosse le cause dell'irritazione o del timore.
È il viaggiatore solitario quello che va più lontano.
È meglio se sei un vagabondo e viaggi da solo, anziché ammuffire in compagnia degli stolti!
È possibile viaggiare senza motore, ma non senza conoscenza e capacità.
È una delle più dolorose conseguenze d'un bel viaggio questa di trovarsi ad avere nella mente una folla di belle immagini e nel cuore un tumulto di grandi affetti, e non potere, non sapere esprimerne che una sì piccola parte.