A che serve questo circolo vizioso di dolore, di violenza, di paura? Deve avere uno scopo, altrimenti il nostro universo è governato dal caso, il che è impensabile. Ma quale? Questo è l'immenso, sempiterno interrogativo al quale la mente umana è ancora lontanissima dal poter dare una risposta.
A colui che soffre, le consolazioni di un consolatore felice non hanno un gran valore, e il suo dolore non è per noi ciò che è per lui.
A dare maggior profondità di pensiero non è tanto una grande intelligenza, quanto un profondo dolore.
A insegnarci la malleabilità del tempo basta un piccolissimo dolore, il minimo piacere. Certe emozioni lo accelerano, altre lo rallentano; ogni tanto sembra sparire fino a che in effetti sparisce sul serio e non si presenta mai piú.
A ogni uomo spettano di diritto soddisfazioni intense come i suoi dolori.
A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L'incertezza è pura agonia.
A volte l'anima muore e muore di fronte a un dolore, a una mancanza d'amore e soprattutto quando viene sospettata d'inganno.
A volte piangiamo senza lacrime, ma con tutto il nostro essere. In fondo è tutto qui: l’amore e i suoi obblighi, il dolore e la sua verità. Non ci è concesso altro. Possiamo solo cercare di resistere fino all'alba di un nuovo giorno.
A volte è più difficile privarsi di un dolore che di un piacere.
Abbandona l'ira, trascura l'orgoglio, passa oltre ogni vincolo: nessun dolore tocca l'uomo distaccato da nome e forma, e che non possiede nulla.
Agli dèi è piaciuto far sì che il dolore fosse compagno del piacere.
Al dolore rispondo con le grida e con le lacrime, alle bassezze con lo sdegno, alle turpitudini con la nausea. In questo consiste la vita.
Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d'argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d'argento.
Alcune circostanze sono così tristi che solo la tua anima può riuscire a urlare di dolore.
Alcune persone morirebbero di dolore se la sfortuna le abbandonasse.
Alcuni porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro.
Alla fine si arriva sempre agli stessi cinque minuti degni di sangue, dolore e stupidità.
Alla radice della vera armonia ci sono dolore, sangue e perdite.
Alle anime superficiali occorrono degli anni per liberarsi di una emozione. L'uomo padrone di sé pone fine a un dolore con la stessa facilità con la quale improvvisa una gioia.
Ama il dolore perché è mezzo di espiazione.
Amare significa avere a cuore la felicità dell'altro più della propria, per quanto ciò comporti delle scelte dolorose.
Amare vuol dire volere sempre la felicità dell'altro, anche quando ti causa un dolore terribile e inguaribile.
Ambo le man per lo dolor mi morsi.
Amore senza dolore non ha vita.
Anche di notte, il dolore che non riusciamo a sopportare, stilla goccia a goccia nel nostro cuore.
Anche i dolori sono, dopo lungo tempo, una gioia, per chi ricorda tutto ciò che ha passato e sopportato.
Anche i migliori hanno bisogno del dolore per poter rimanere sobri.
Anche il dolore è una medicina.
Anche l'uomo più sano e più sereno può risolversi per il suicidio, quando l'enormità dei dolori e della sventura che si avanza inevitabile sopraffà il terrore della morte.
Anche nel cuore più ferito c'è sempre la speranza che un’ora felice superi tutte le ore vissute, facendoci dimenticare ogni dolore. Nessuno può trovare quest’ora, e forse per questo gli uomini la collocano fuori della vita, in un paradiso o in un indicibile altrove.
Anche nel dolore v’è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio.
Anche nell'amore, ch'è lo stato dell'anima il più ricco di piaceri e d'illusioni, la miglior parte, la più dritta strada al piacere, e a un'ombra di felicità, è il dolore.
Anche se dovesse far male da morire, è vivere che voglio.
Anche se vorremmo negarlo resta il fatto che a guidare il nostro comportamento è la reazione istintiva al piacere e al dolore, non il calcolo razionale.
Apportiamo un aiuto profondo solo quando nella relazione rischiamo noi stessi come persone, quando sperimentiamo l'altro come una persona con i suoi diritti: solo allora ha luogo un incontro ad una profondità tale da dissolvere il dolore della solitudine in entrambi, nel cliente come nel terapista.
Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor.
Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze.
Attraverso la gioia e il dolore passo dal bene al male quello che poi non mi uccide ....mi rende più forte.
Attraverso la pratica della benevolenza, della compassione, della compiacenza e attraverso il distacco dagli oggetti della felicità, del dolore, della virtù e del vizio, la mente si purifica.
Avremmo voluto, avremmo dovuto, avremmo potuto. Le parole più dolorose del linguaggio.
Avveleniamo la festa della nostra giovinezza esagerando e complicando i piaceri dell'amore sino a farne risultare dei dolori.
Ben più gravi sono gli effetti prodotti in noi dall’ira e dal dolore, con cui reagiamo alle cose, che non quelli prodotto dalle cose stesse, per le quali ci adiriamo o ci addoloriamo.
Bisogna usare ogni cosa con moderazione, perché poi la privazione non ci sia troppo dolorosa.
Bisognerebbe essere orgogliosi del dolore, ogni dolore ci rammenta il nostro alto livello.
Breve è il dolore; la beatitudine eterna!
Buttarsi intorno il dolore come un mantello.
C'è la tendenza a temporeggiare o a procrastinare nelle persone che sono provate da un dolore molto intenso.
C'è un momento in cui senti che un dolore sta per venirti incontro come un muro. È il momento in cui freni fino a bruciare i freni.
C'è un tempo per lasciarsi andare al dolore e un tempo per reagire.
C'è un tempo per ridere e uno per piangere, e in genere alla fine vince sempre il dolore.
C'è una certa classe di persone che ti massacra e poi rimane completamente sconcertata dalla profondità del tuo dolore.
C'è una saggezza che è dolore, ma c'è un dolore che è follia.
C'è una sola prova infallibile per misurare un uomo: il dolore. Migliora i buoni e peggiora i cattivi.
C'è, nel dolore, un livello così profondo che finisce per non sembrare neanche più dolore. La sofferenza diventa tanto intensa che il corpo non riesce più a sentirla. Come se la pena si cauterizzasse da sola, si cicatrizzasse, per impedire la tumefazione dei sentimenti.
Caccia la malinconia dal tuo cuore, allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.
Certe persone e io sono fra loro, odiano il lieto fine. Ci sentiamo defraudati. Il dolore è la norma.
Certo è più facile morire che sopportare con fermezza una vita dolorosa.
Cessa di lamentarti, e il dolore svanirà.
Che cos'è il dolore? Una sensazione che non vuol cancellarsi, una sensazione ambiziosa.
Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.
Che cosa rende eroici? Muovere incontro al proprio supremo dolore e insieme alla propria suprema speranza.
Che strana cosa sono il piacere e il dolore; sembra che ognuno di loro segua sempre il suo contrario e che tutti e due non vogliano mai trovarsi nella stessa persona.
Chi aumenta sapienza aumenta dolore.
Chi chiude un occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace.
Chi conosce i limiti della vita, sa che è facile rimuovere il dolore che proviene dal bisogno e ottenere ciò che rende la vita perfetta; sì che non ha affatto bisogno di tendere a cose che comportino lotta.
Chi continua a esultare sul rogo, non trionfa sul dolore, bensì sul fatto che, contrariamente a quanto si aspettava, non sente alcun dolore. Una allegoria.
Chi descrive il proprio dolore, anche se piange è sul punto di consolarsi.
Chi dorme non sente il mal di denti.
Chi non ha conosciuto il dolore ignora anche la religione.
Chi non sente battere il cuore nel dolore o nella gioia non può di certo essere considerato un vero essere umano.
Chi s'abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto.
Chi soffre, al momento della sofferenza, ignora sempre quale ne sia l’intensità e solo può valutarla, dopo, dalla scia di dolore che ne resta.
Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l'uomo.
Chi ti vuole bene conosce quattro cose di te: il dolore dietro al tuo sorriso, l’amore dietro alla tua rabbia, le ragioni del tuo silenzio, e dove soffri il solletico.
Chiunque noi siamo, e qualunque cosa possediamo il dolore ch'è essenza della vita non si lascia rimuovere.
Chiunque può sopportare un dolore tranne chi ce l'ha.
Chiunque è incline a piangere con l'infelice; ma il morso del dolore non gli
penetra fino nell'infinito; così, per mostrare di gioire con chi è felice,
sforza il suo volto che fa resistenza al sorriso.
Ci sarebbero meno dolori tra gli uomini se essi non s'industriassero con tanto zelo a rievocare i ricordi del male trascorso invece di sopportare un tollerabile presente.
Ci si addolora per i peccati commessi, ci si rallegra per quelli che ci attendono.
Ci sono anche dolori di lusso, che recano lustro a chi li sopporta.
Ci sono delle persone che hanno bisogno di soffrire. Il piacere non è mai abbastanza forte, ed esse hanno bisogno di dolore.
Ci sono dolori che non hanno tempo, immobili, enormi, mille volte più forti della nostra capacità di soffrire, mille volte più forti della nostra capacità di sopportarli, e che il tempo modifica solo all'apparenza, allo sguardo degli altri.
Ci sono dolori per i quali il tempo sembra non trascorra mai.
Ci sono grandi felicità che per poter essere raggiunte esigono grandi dolori.
Ci sono momenti nella vita, dolorosi, in cui le parole “Dio” e “Diavolo” sembrano sinonimi.
Ci sono pochi dolori, per quanto strazianti, ai quali una buona rendita non arrechi un certo sollievo.
Ci sono quelli che si condannano al grigiore della vita più mediocre perché hanno avuto un dolore, una sfortuna; ma ci sono anche quelli che lo fanno perché hanno avuto più fortuna di quella che si sentivano di reggere.
Ci sono recessi nel povero cuore dell'uomo che ancora non esistono e nei quali il dolore entra affinché abbiano vita.
Ci vuole più sforzo per conquistare anche solo una piuma delle ali dell’uccello
della gioia, che per lasciarsi trascinare dalla corrente del dolore.
Ciò che abbatte, ciò che travolge, ciò che distrugge irrimediabilmente l'anima, è la mediocrità del dolore e della gioia, la sofferenza egoista e meschina.
Ciò che consente a noi, in quanto esseri umani, di sopravvivere psicologicamente alla vita sulla terra, con tutto il suo dolore, i drammi e le sfide, è il sentire di avere un proposito e un significato.
Ciò che fu doloroso sopportare è piacevole dopo che lo si è sopportato: è naturale che uno goda della fine delle sue sofferenze.
Ciò che viene meritatamente sofferto viene sopportato con calma, ma quando il dolore è immeritato, lo strazio è irresistibile.
Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.
Col dolore si fa pochissima arte. E niente del tutto con il proprio.
Coloro che non sentono dolore raramente pensano che possa essere sentito.
Coltiviamo per tutti un rancore che ha l'odore del sangue rappreso, ciò che allora chiamammo dolore è soltanto un discorso sospeso.
Come aumenta il sapere, così aumenta il dolore. Come aumenta il dolore, così aumenta il sapere.
Come due pezzi di carbone trasformati in perle dalla pressione della nostra dura esistenza. Bellezza che nasce dal dolore.
Come mai sembra che l’unico modo che abbiamo per fare dei passi avanti nella
vita sia tramite il dolore? Per quale motivo il fatto di esporsi al dolore
dovrebbe renderci persone migliori?
Come tutti i vizi mettono radici profonde, se non sono estirpati sul nascere, così i sentimenti di tristezza e di infelicità, che dilaniano se stessi, finiscono per nutrirsi del loro amaro, e il dolore si fa una perversa voluttà di soffrire.
Con un po' di disciplina si può sopravvivere a ogni livello di dolore, basta organizzarsi, basta tenersi occupati.
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
Così come si provocano o si esagerano i dolori dando loro importanza, nello stesso modo questi scompaiono quando se ne distoglie l'attenzione.
Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano.
Da che cosa nasce il dolore? Dalla resistenza che emettiamo a lasciar fluire la nostra vera natura.
Da giovani pensiamo che il dolore sia causato dagli altri. Quando invecchiamo, e in un modo o nell'altro ci viene sbattuta la porta in faccia, comprendiamo che la vera sofferenza si misura con ciò che abbiamo perduto.
Dal cervello, e dal cervello solo, sorgono i piaceri, le gioie, le risate e le facezie così come il dolore e il dispiacere.
Dal momento che il dolore è un'esperienza mentale totalmente soggettiva, non abbiamo accesso diretto al dolore di niente e nessuno a parte il nostro.
Dal piacere nasce il dolore, dal piacere nasce il timore: per chi è libero dal piacere non esiste dolore: di cosa dovrebbe aver timore?
Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?
Date parole al vostro dolore; il dolore che non parla sussurra al cuore troppo gonfio e lo invita a spezzarsi.
Dei dolori che toccano in sorte agli uomini sopporta la tua parte con pazienza.
Dei nostri dolori noi siamo superbi e gelosi, noi li amiamo, noi li vogliamo
ricordare. Sono essi che compongono la corona della vita.
Di due dolori che insorgono contemporaneamente, ma non nello stesso luogo, il più violento soffoca l'altro.
Di fronte alle difficoltà della vita, alle prove, alle sofferenze, alla morte, hai il diritto di piangere, ma anche tra le lacrime non hai mai il diritto di
separarti dalla gioia. Il piacere, infatti, non può esistere là dove vive la
sofferenza, mentre la gioia può accompagnarsi ai più grandi dolori.
Dietro la gioia e il sorriso ci può essere un temperamento ruvido, aspro e scaltro. Ma dietro il dolore non c'è che il dolore. L'angoscia, contrariamente al piacere, non si maschera mai.
Dimenticare il dolore è difficilissimo, ma ricordare la dolcezza lo è ancora di più. La felicità non ci lascia cicatrici da mostrare. Dalla quiete impariamo così poco.
Diventa lieve il carico a chi sa ben sopportarlo.
Dobbiamo imparare a non perdere tempo a piangere sulle nostre ferite, come un bambino appena caduto, ma abituarci a scacciare il dolore curandoci le ferite ed emendando i nostri errori il prima possibile.
Dobbiamo pensare quanto più lieve dolore sia non avere che perdere: e comprenderemo che la povertà ha tanto meno materia di sofferenze quanto minore ne ha di danni.
Dobbiamo prendere il meglio di noi stessi e porgerlo al vicino. Forse il mondo potrà scoprire che l'amore può sconfiggere ogni male, ogni guerra, ogni dolore.
Dobbiamo tenere a mente che il nostro modo di affrontare avversità e sfide avrà sulla nostra vita più effetto di qualsiasi altra cosa. A volte abbiamo talmente tanti riferimenti di dolore e fallimento da convincerci che niente di ciò che faremo potrà mai migliorare le cose.
Dolore e silenzio sono forti, e la paziente sopportazione è divina.
Dolore e solitudine fanno cadere uomini e muri.
Dolore. Stato d'animo particolare che può essere di origine fisiologica, se il corpo subisce qualche malanno, o psicologica, se ci tocca assistere alla fortuna di qualcun altro.
Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
Dopo un grande dolore, arriva un sentimento formale.
Dov'è amore, è dolore.
Dove c'è dolore c’è anche rimedio, dove c’è solitudine possono nascere nuove amicizie; dove c’è rifiuto, si può trovare di nuovo l’amore.
Dove c'è molta sapienza, lì c'è molto dolore.
Dove il dolore dimora il suolo è sacro.
Dovremmo trovare il coraggio di esimerci dall’idea di asportare chirurgicamente ogni forma di dolore e di frustrazione dal cammino di crescita dei nostri figli.
Dovunque c'è il dolore qui santa è la terra.
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
Emettere il dolore sotto forma di suono, come fanno gli animali e i bambini, significa espellerlo dall’anima e allontanarlo da sé.
Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos’era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
Esiste solo una cosa più vuota di una vita senza amore, ed è una vita senza dolore.
Esistere è questo, pensai, un sussulto di gioia, una fitta di dolore, un piacere intenso, vene che pulsano sotto la pelle, non c’è nient’altro di vero da raccontare.
Essere incompreso da coloro stessi che amiamo, è il calice amaro, la croce della nostra vita. Perciò gli uomini superiori hanno sulle labbra quel sorriso doloroso e triste che tanto ci meraviglia.
Essere se stessi significa accogliere in ogni istante qualsiasi stato d’animo giunga dal nostro interno, senza combatterlo, senza sentire il dovere bigotto di mandarlo via per assecondare un ideale malato di perfezione e di felicità.
Facile a disprezzare è ogni dolore: giacché quello che ha intenso il travaglio, ha breve la durata, e quello che nella carne perdura, ha temperato il travaglio.
Fare molto rumore a proposito di un'offesa ricevuta, non diminuisce il dolore, ma aumenta la vergogna.
Forse è proprio questo il grande male che schiaccia l'umanità: non il dolore, ma la paura che le impedisce di essere felice.
Fra il dolore e il nulla io scelgo il dolore.
Fra le pene umane la più dolorosa è quella di prevedere molte cose e di non poterci fare nulla.
Fuggi il piacere che produce dolore.
Gli amici sono gemelli nell'anima; essi convengono in tutto. Non si è felici senza la felicità dell'altro, né l'uno o l'altro possono sopportare la pena da soli; e se potessero scambiarsi i corpi, i veri amici prenderebbero su di sé i dolori dell'altro, sollevandosi a vicenda nelle condizioni più avverse.
Gli anziani sono assai inclini a far pesare i loro dolori sul futuro dei giovani.
Gli insuccessi sono come le ginocchia sbucciate, dolorosi, ma superficiali.
Gli strati accumulati del dolore producono l'arte suprema: la pazienza ostinata, la coraggiosa sopportazione.
Gli uomini continueranno ad ammazzarsi fra loro fintantoché massacreranno gli
animali. Colui che semina l'uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e l'amore.
Gli uomini si cullano nel mondo dell'apollineo per escludere il dolore dalla vita e per poter continuare a vivere senza guardare l'altra faccia dolorosa
dell'esistenza.
Gli uomini sono schiavi della vita, ed è la schiavitù che riempie le loro giornate di infelicità e di dolore, e che sommerge le loro notti di lacrime e d’angoscia.
Guardare da vicino il proprio dolore è un modo di consolarsi.
Ho imparato che ogni volta che ho dei dolori, non devo esserne uno io per gli altri.
Ho provato ad affogare i miei dolori, ma hanno imparato a nuotare.
I dolori degli uomini sarebbero minori se essi, Dio sa perché siamo fatti così! Non si affaticassero con tanta forza di immaginazione a risuscitare i ricordi del male passato, piuttosto che sopportare un presente privo di cure.
I dolori grandi durano poco, quelli che durano non sono grandi.
I dolori leggeri concedono di parlare: i grandi dolori rendono muti.
I dolori passano, ma l'impazienza li peggiora.
I dolori sono come le nuvole temporalesche: da lontano sembrano nere, sopra di noi soltanto grigie.
I dolori sono ignoti, l'amore non si impara, l'ingiunzione che ci chiama ad entrare nella morte rimane oscura. Solo il canto sulla terra consacra e celebra.
I dolori sono insegnamenti.
I dolori superficiali e gli amori superficiali durano. Gli amori ed i dolori profondi sono uccisi dalla loro stessa intensità.
I dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.
I due nemici della felicità umana sono il dolore e la noia.
I migliori giocatori sono sempre quelli che ricordano le sconfitte, perché in questo modo ricordano il dolore e lo odiano.
I nostri pensieri più dolci non sono esenti dal dolore.
I più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi siamo la causa.
I ricordi dolorosi non si possono eliminare. Quello che si può eliminare è il dolore associato ai ricordi.
I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne
del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.
I ricordi veramente belli continuano a vivere e a splendere per sempre, pulsando dolorosamente insieme al tempo che passa.
I segni esteriori di una grande afflizione, sono per i vivi ciò che i mausolei sono per i morti: essi sono spesso testimonianza più dell'orgoglio che del dolore o della virtù.
I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri,
virtù, gioie e dolori; sempre liberi di separarsi, senza separarsi mai.
Il bambino ha il dono di accettare molto rapidamente la scomparsa di una sensazione. Gli sono risparmiati quei contorni remoti e sfuggenti che costituiscono la vastità del dolore.
Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore.
Il bisogno e la privazione generano il dolore; per contro la sicurezza e l'abbondanza provocano la noia.
Il bisogno, cioè la sensazione del dolore, è il pungolo col quale la natura scuote l'uomo, e lo desta da quell'indolente stato di vegetazione, in cui senza questo giacerebbe.
Il calunniatore è simile all'uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l'ha gettata. L'uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l'altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.
Il comunicare se stessi ad un amico produce due effetti contrari; perché raddoppia la gioia, e divide il dolore a metà.
Il coraggio che rimuove troppo radicalmente il dolore avvelena questo e noi stessi.
Il culmine del piacere è la pura e semplice distruzione del dolore.
Il cuore domanda o che i suoi piaceri siano accresciuti o che i suoi dolori siano compianti, domanda di agitarsi e di agitare perché sente che il moto è nella vita e la tranquillità nella morte.
Il denaro si piange con un dolore più profondo di quello per gli amici o i parenti.
Il derubato che ride, ruba qualcosa al ladro; e se stesso deruba colui che spende un dolore inutile.
Il dolore apre squarci che consentono di guardarsi dentro. Ma io continuavo a guardare dalla parte sbagliata.
Il dolore che i limiti delle cose c'impongono, cioè a dire il mal essere del desiderio non soddisfatto, il senso del non potere tutto, ci dà il sentimento e l'idea del tutto. Il limite diventa indizio. E la più larga via verso l'infinito è il dolore.
Il dolore che uccide il dolore fa da medicina.
Il dolore crea dipendenza più del vizio.
Il dolore dell'animale che viene ucciso per essere mangiato, è molto più intenso del piacere che prova chi lo mangia.
Il dolore della morte delle mogli è come le percosse del gomito; che, benché elle dolgano forte passano via spacciatamente.
Il dolore della repulsa fa più ardente l'amore.
Il dolore dell’anima, la sua fenomenologia, non ha nulla di uniforme: ciascuno di noi la rivive con sue proprie risonanze emozionali ed esistenziali; e con sue proprie esperienze di solitudine.
Il dolore di chi ha offeso offre scarso sollievo a chi della dura offesa porta la croce.
Il dolore di ieri è la forza del guerriero della luce.
Il dolore dura poco, e la gioia è eterna.
Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l'ombra.
Il dolore e il silenzio sono forti e la paziente sopportazione è divina.
Il dolore e la felicità sono fatti soprattutto di cianfrusaglie, paccottiglia, ingombri da soffitta di cui non riusciamo a disfarci anche quando abbiamo smesso definitivamente di usarli ed escludiamo che ci possano tornare utili.
Il dolore e la morte non sono il peggio che possa capitare a una persona. Il peggio è l’umiliazione.
Il dolore eccessivo finisce con la morte.
Il dolore educa.
Il dolore eleva le anime veramente grandi mentre rende malvagie quelle volgari.
Il dolore fa il poeta; ma la gioia fa il pittore.
Il dolore fa più rumore di qualsiasi rumore.
Il dolore ha certi limiti che non conviene oltrepassare.
Il dolore ha in sé scampo se chi lo patisce si dispone al più acuto intendere.
Il dolore inerisce alla vita come contrappunto che dà pienezza al fervore d'esistere.
Il dolore infierisce proprio là dove si accorge che non è sopportato con fermezza. Poichè il ringhioso dolore ha meno forza di mordere l'uomo che lo irride e lo tratta con disprezzo.
Il dolore insegna alle menti più salde a vacillare.
Il dolore nasce dalla conoscenza delle cose, dal sapere, non, come tutti credono, dal suo contrario.
Il dolore non esiste. Come tutta la gamma delle emozioni umane d’altronde. È solo questione di chimica. L’amore è questione solo di endorfine.
Il dolore non ha mai voluto imparare a parlare, per evitare l’insulto della superficialità e dell’incomprensione.
Il dolore non si può evitare, ma la sofferenza è opzionale.
Il dolore non vale da obiezione alla vita.
Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l'aria.
Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.
Il dolore non è che una viva rappresentazione del dolore.
Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa.
Il dolore più crudele è quello ricordato.
Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro. Quando ero bambino ho vissuto momenti in cui non volevo vedere la bruttezza, non volevo vedere di non essere voluto. Questa mancanza di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente. Non sono mai stato veramente desiderato. L'unico motivo per cui sono diventato una star è la mia repressione. Nulla mi avrebbe portato a questo se fossi stato "normale".
Il dolore precede ogni piacere ed è il principio motore dell'uomo.
Il dolore può badare a se stesso, ma per capire il pieno valore della gioia bisogna avere qualcuno con cui condividerla.
Il dolore scavato da quelli che se ne vanno prepara il nido per quelli che arrivano nel cuore di quelli che sperano.
Il dolore si accumula e quanto più grande è il dolore, minore è il caso.
Il dolore sopportato in silenzio rende forti nello spirito, ma anche fragili, disinteressati alla vita e privi di ogni difesa.
Il dolore spinge a mentire anche gli innocenti.
Il dolore suggerisce. La felicità sa tutto.
Il dolore ti cambia in profondità.
Il dolore ti rovescia lo stomaco, ti toglie il respiro, riduce l’apporto di sangue al cervello; il lutto sospinge in una direzione nuova.
Il dolore è ancor più dolore se tace.
Il dolore è come un ospite troppo grande. Costringe a cambiare le misure.
Il dolore è forse il più egoista dei sentimenti. Sicuramente è il più vorace. Divora il nutrimento dello spirito e affama l’empatia.
Il dolore è il gran maestro degli uomini. Sotto il suo soffio si sviluppano le anime.
Il dolore è il primo alimento dell'amore, ed ogni amore che non sia un po’ nutrito dal dolore muore.
Il dolore è il punto d'appoggio del piacere.
Il dolore è in effetti il processo di purificazione che solo permette, nella maggior parte dei casi, di santificare l'uomo, di distoglierlo cioè dalla volontà di vita.
Il dolore è insensato. Come l’amore.
Il dolore è l'agonia di un istante, l'indulgere nel dolore è l'errore di una vita.
Il dolore è la suprema emozione di cui è suscettibile l'uomo.
Il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione.
Il dolore è padre e l'amore madre della saggezza.
Il dolore è quanto di più importante ci sia nell'universo, più della sopravvivenza, dell'amore e della bellezza che comporta.
Il dolore è reale quando fai in modo che le altre persone ci credano. Se uno solo non ci crede, il tuo dolore è chiamato pazzia o isteria.
Il dolore è sordo, il dolore è muto. Il dolore è sordomuto. Sordo perché ascolta solo se stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne.
Il dolore è temporaneo. Smettere dura per sempre.
Il dolore è transitorio, mentre l’oblio è permanente. Nondimeno ciò che è vero è il dolore, non l’oblio.
Il dolore è troppo grande per regnare in piccoli cuori.
Il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena.
Il dolore è un silenzioso amante che vorrei tradire senza sensi di colpa con la felicità.
Il dolore è una ferita che sanguina quando una mano la tocca, tranne quella dell'amore, e anche premuta da una carezza buona essa fa sangue, quantunque non la strazi più la sofferenza.
Il dolore è una sorta di ruggine dell’anima che ogni idea nuova contribuisce a eliminare.
Il dolore è vile, cede davanti alla prepotente esigenza di vivere che sembra radicata nella nostra carne, più fortemente che tutte le mortali passioni nel nostro spirito.
Il dolore, come tutte le sensazioni, è una porta per entrare nell’anima.
Il dolore, in chi manca di pane, è più rassegnato.
Il dolore, in qualunque forma ci tocchi incontrarlo, non fa veramente parte dell'esistenza umana.
Il dolore. Se ti posso sopportare, sei leggero; se non posso, durerai poco.
Il dubbio è un dolore troppo solitario per sapere che la fede è il suo fratello gemello.
Il fascino divino che avviene per mezzo della parola è generatore di piacere e liberatore dal dolore. La forza dell'incantesimo, accompagnandosi all'opinione dell'anima, la seduce e la persuade e la trasforma per mezzo del suo incanto.
Il fatto che il corpo abbia sofferto per certi dolori, ci aiuta a saperci guardare dai dolori simili.
Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre.
Il lavoro è il migliore contravveleno del dolore, è fonte di salute e di ricchezza per l'individuo, causa prima di grandezza e di prosperità per le nazioni.
Il limite di ogni dolore è un dolore più grande.
Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.
Il matrimonio ha molti dolori, ma il celibato non ha gioie.
Il miglior antidoto al dolore è il lavoro.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
Il minimo dolore del nostro dito mignolo ci preoccupa e ci turba molto di più del massacro di milioni dei nostri simili.
Il mio più grande dolore è non poter far niente per la persona che amo.
Il momento che conta, è quello in cui il dolore albeggia dietro la passione che brucia.
Il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa un accidente delle speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa. Era così: semplice, assurdo e crudele.
Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l'amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte.
Il nostro atteggiamento verso la sofferenza è assai importante, perchè può influire sulla capacità di affrontare il dolore quando questo si presenta.
Il nostro dovrebbe essere una sorta di lavoro da ostriche: fare di ogni dolore una perla.
Il perdono è una cosa seria. È fatto della stessa sostanza del dolore e si nutre di accettazione e di memoria, non di ipocrisie e rimozioni forzate.
Il piacere non è altro che una remissione del dolore.
Il piacere si condivide più del dolore, perché il primo sa anche dare, il secondo solo prendere.
Il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura.
Il piacere è un venticello, il dolore una tempesta, la vita di tutti i giorni uno stato intermedio paragonabile alla bonaccia.
Il prendere parte alla gioia, non il prender parte al dolore, fa l'amico.
Il presente è il lato assolutamente doloroso dell'esistenza, ma soltanto provvisorio.
Il profondo dolore per la morte di ogni essere amato ha origine dal sentimento che in ogni individuo sia qualcosa di inesprimibile, di esclusivamente peculiare e quindi assolutamente irripetibile. Ciò vale anche per le bestie, e viene sentito nel modo più vivo da colui il quale abbia per caso ferito mortalmente una bestia amata, e ora ne colga lo sguardo d'addio, che gli cagiona un dolore straziante.
Il ricordo della felicità non è più felicità; il ricordo del dolore è ancora dolore.
Il ricordo della felicità non é più felicità, il ricordo del dolore é ancora dolore.
Il rimorso è il dolore per quello che uno ha fatto, mentre il rimpianto è il dolore per quello che uno non ha fatto.
Il rimpianto è un tipo di dolore molto particolare; di fronte a esso siamo impotenti. È come una finestra che si apra di sua iniziativa: la stanza diventa gelida e noi non possiamo fare altro che rabbrividire. Ma ogni volta si apre sempre un po' meno, finché non arriva il giorno in cui ci chiediamo che fine abbia fatto.
Il saggio cerca di raggiungere l'assenza di dolore, non il piacere.
Il segreto del successo è imparare a usare il piacere e il dolore, invece che lasciarsi usare dal piacere e dal dolore. Se ci riuscirete, avrete raggiunto il controllo della vostra vita. Altrimenti, sarà la vita a controllare voi.
Il sesso, il dolore e l'amore sono esperienze ai limiti dell'uomo. E solo quelli che conoscono queste frontiere conoscono la vita; il resto è solamente una perdita di tempo; ripetere le stesse cose, invecchiare e morire senza sapere realmente quello che stiamo facendo qui.
Il tempo che passiamo con piacere ci sembra breve, e quello in cui soffriamo dolore lunghissimo. Il tempo relativamente a noi altro non è che la successione delle nostre sensazioni. Se un uomo potesse per degli anni di séguito restare assorbito nell'estasi di una sola idea, egli non si accorgerebbe che sia trascorso tempo.
Il timbro si sbiadisce. La lama si smussa. Il dolore si affievolisce. Ogni amore è scolpito nella perdita.
Il vecchio dolore non si nasconde dietro quello nuovo. Quello nuovo sale sulle spalle del vecchio e da lì guarda più lontano.
Immaginare il bene ci rende soltanto più sensibili al male. Il dente crudele del dolore non fa mai soffrire tanto come quando rode la ferita e non la taglia di netto.
Impara a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
Imparare ad accettare il dolore e la morte come necessità del tutto naturali, senza consolatorie illusioni, significherebbe imparare ad accettare la vita.
In mezzo agli stessi piaceri nascono le cause di dolore.
In tutto quello che vale la pena avere, incluso il piacere, c'è un punto di dolore o di noia che deve sopravvivere perché il piacere possa resistere ed essere rivissuto.
In una parola, non la morte, né l'esilio, né il dolore, né qualsiasi altra cosa di questo genere è la vera causa del nostro compiere o non compiere qualsiasi azione, ma le nostre opinioni e princìpi interiori.
Io amo e vivo in silenzio ma dietro ogni sorriso nascondo una lacrima di dolore.
Io immagino che una delle ragioni per cui le persone si attaccano così testardamente a quello che odiano è perché esse sentono che una volta che l'odio si sia dileguato, saranno costrette ad avere a che fare col dolore.
Io mangio solo per nutrire il dolore.
L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
L'amicizia migliora la felicità e abbatte l'infelicità, col raddoppiare della nostra gioia e col dividere il nostro dolore.
L'amico non si può riconoscere nella prosperità, ma nell'avversità il nemico non si nasconderà. Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore; ma quando uno è infelice, anche l'amico se ne separa.
L'amore non esiste per renderci felici. Io credo che esista per dimostrarci quanto sia forte la nostra capacità di sopportare il dolore.
L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore.
L'amore è come se fosse un malanno che, all'improvviso, ti esplode dentro il cuore, senza un avvertimento, senza affanno, e ti può far morir senza dolore.
L'amore è dolore. Chi non soffre (per l'altro), non ama (l'altro).
L'amore è un breve piacere, accompagnato da un secolo di dolori.
L'amore, come il dolore, non può né crescere né diminuire.
L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere.
L'anno di nascita e quello della morte di ogni uomo sono separate da un trattino.
È terribile pensare che in quel trattino
sono racchiuse tutte le vicende felici
o dolorose di un'intera esistenza.
L'ansia non ci sottrae il dolore di domani, ma ci priva della felicità di oggi.
L'appetito formidabile è misura dell'emozione. Se si è eccitati si ha una grande attività molecolare e simile consumo richiede un reintegro. Per questo grandi dolori o gioie sono accompagnati da fame intensa e non da inappetenza come nei romanzi.
L'arte non è dolore, non è piacere, non è caldo, non è freddo. Essa non è in nessun modo un fatto umano.
L'assenza è il dolore senza la pace della morte.
L'auto-accettazione viene dall'affrontare con vigore le sfide della vita. Le sfide e le difficoltà non devono renderti insensibile, e nemmeno farti costruire muri mentali per escludere il dolore dalla tua vita. Tu troverai la serenità non cercando di sfuggire ai tuoi problemi, ma affrontandoli coraggiosamente. Tu troverai la pace non nel rifiuto, ma nella vittoria.
L'eccesso di dolore per la morte è follia; perché è una ferita ai viventi, e i morti non la conoscono.
L'eccesso di dolore ride. L'eccesso di gioia piange.
L'esperienza porta alla giusta prospettiva, la prospettiva della saggezza, che, pur riconoscendo la banalità delle preoccupazioni giovanili, rifiuta anche di sottovalutare i suoi dolori.
L'incapacità di sopportare qualunque dolore rende irraggiungibile la gioia.
L'inerzia che ci trattiene nelle situazioni dolorose apre la porta alle nostre energie negative, quelle che incitano a contemplare il vuoto, quelle che ci spingono a chinarci sul cratere del vulcano, ad avvicinarci alla lava fusa e annusarne il letale soffio caldo.
L'intolleranza è responsabile della cattiveria, delle violenze, del terrore e dei dolori che torturano il mondo.
L'invidia è un'affezione dello spirito e, a differenza di altri peccati della carne, non provoca piacere a nessuno. È un'emozione dolorosa per chi la prova e ha effetto ugualmente doloroso negli altri.
L'umorismo nasce dal dolore e alla fine si deve superare anche quello.
L'unica cosa che serve fare nella vita è evitare di riflettere sui dolori.
L'unica cosa vera è il dolore che provi, non l’opinione che te ne fai.
L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.
L'universo si ridusse a una serie di pensieri sconnessi su cui calò il dolore che lo avrebbe accompagnato, come un cane fedele, per il resto dei suoi giorni.
L'uomo che muore per il suo paese muore perché questo gli piace, così come un altro mangia cetriolini sottaceto perché gli piacciono. Se gli uomini potessero preferire il dolore al piacere, la razza umana sarebbe spenta da un pezzo.
L'uomo deve temere soltanto se stesso, il suo potenziale dolore.
L'uomo dovrebbe imparare ad affrontare il dolore perché non è tutto da gettare via. C'è un dolore che tormenta e uno che matura. Un dolore che distrugge e un altro che avvisa per tempo di ciò che occorre fare.
L'uomo molto giovane è un animale ribelle al dolore.
L'uomo non cerca né il dolore né la gioia, ma semplicemente la vita.
L'uomo non conosce altra felicità se non quella che egli si va immaginando, e poi, finita l'illusione, ricade nel dolore di sempre.
L'uomo non educato dal dolore rimane sempre bambino.
L'uomo non possiede che due certezze assolute: il piacere e il dolore. Esse orientano tutta la sua vita individuale e sociale.
L'uomo può sopportare il dolore da solo, ma bisogna essere in due per provare piacere.
L'uomo vede e pensa il suo fallimento o il suo successo, la sua gioia o il suo dolore, prima che questi si manifestino nella realtà.
L'uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro; nessuno si conosce finché non ha sofferto.
L'uomo, l'animale più coraggioso e più abituato al dolore, in sé non nega la sofferenza; la vuole, la ricerca perfino, posto che gli si indichi un senso di essa, un "perché" del soffrire. L'assurdità della sofferenza, non la sofferenza, è stata la maledizione che fino ad oggi è dilagata su tutta l'umanità e l'ideale ascetico offrì ad essa un senso!
La base di ogni volere è bisogno, mancanza, ossia dolore, a cui l'uomo è vincolato dall'origine, per natura. Venendogli invece a mancare oggetti del desiderio, quando questo è tolto via da un troppo facile appagamento, tremendo vuoto e noia l'opprimono: cioè la sua natura e il suo essere medesimo gli diventano intollerabile peso. La sua vita oscilla quindi come un pendolo, di qua e di là, tra il dolore e la noia, che sono in realtà i suoi veri elementi costitutivi.
La beatitudine di sentirsi amato addolcisce ogni dolore.
La bellezza ci può trafiggere come un dolore.
La capacità di provare dolore e piacere è una condizione non solo necessaria ma anche sufficiente perché si possa dire che un essere ha interessi come minimo assoluto, l'interesse a non soffrire.
La carezza di una persona cara, il contatto con qualcosa di morbido culla il nostro dolore meglio di tutti i ragionamenti del mondo.
La carezza di una persona cara, il contatto con qualcosa di morbido culla il nostro dolore meglio di tutti i ragionamenti del mondo.
La causa di un dolore dura solo se noi continuiamo a pensarla e a ripensarla, a crederle.
La causa prossima delle azioni è la fuga del dolore, la causa finale è l'amor del piacere.
La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia.
La chiesa dice che il dolore avvicina a Dio. Forse allora è per questo che preferisco non soffrire!
La cicatrice della coscienza è dolorosa come una ferita.
La consapevolezza del dolore è anche il suo limite. Solo i bambini soffrono senza limiti.
La consolazione di un dolore inconsolabile sta nella sua grandezza.
La danza è una canzone del corpo di gioia e di dolore.
La delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
La disgrazia di non piangere è una delle più crudeli ne' sommi dolori.
La disperazione è il dolore dei deboli.
La donna è il più potente strumento di dolore che Dio abbia dato all'uomo.
La felicità non dipende dagli avvenimenti esterni, ma dalla maniera in cui li consideriamo: un uomo abituato a sopportare il dolore, non può non essere felice.
La felicità non dipende tanto da ciò che viviamo ma da come decidiamo di vivere tutto ciò che di doloroso e meraviglioso la vita ci regala.
La felicità può essere grande; il dolore profondo.
La felicità raduna, il dolore riunisce.
La felicità raduna, il dolore riunisce.
La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito.
La felicità è soltanto la prima ora successiva al sollievo da un dolore
molto intenso.
La filosofia ricercando la felicità rende infelici, così come l'umorismo nascendo dal dolore rende filosofi.
La forza nasce dal dolore.
La gente crede che il dolore faccia maturare, ma chi soffre troppo da giovane non cresce mai.
La gioia comune, e non il dolore comune, fa l'amico.
La gioia contagia, il dolore isola.
La gioia più grande è sentirsi amati. Il dolore insopportabile è non essere amati.
La gioia rende l'uomo socievole, il dolore lo allontana dagli altri.
La gioia richiede più abbandono, più coraggio che non il dolore. Abbandonarsi alla gioia significa appunto sfidare il buio, l'ignoto.
La gioia è breve, ma il dolore... il dolore dura.
La grande questione nella vita è il dolore che causiamo agli altri, e la metafisica più ingegnosa non giustifica l'uomo che ha lacerato il cuore che l'amava.
La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore.
La lezione più importante che l’uomo possa imparare in vita sua non è che nel mondo esiste il dolore, ma che dipende da noi trarne profitto, che ci è consentito trasformarlo in gioia.
La luce è la lingua della fotografia, l'anima del mondo. Non c'è luce senz'ombra, come non c'è gioia senza dolore.
La lussuria è la causa diretta della nascita la quale è la causa diretta del dolore e della morte.
La maggior parte dei nostri dolori ce li fabbrichiamo da noi.
La medicina è rimedio a tutti gli umani dolori, solo l'amore è un male che non vuole altra cura.
La mia angoscia non era dovuta alle cose che facevo, ma, più profondamente, al nudo fatto di vivere, che non era né male né bene, ma soltanto doloroso e insensato.
La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l'abbondanza la noia.
La morale e la civiltà vogliono che l’uomo abbia “meno dolore” ma non “più felicità”.
La morte non è dolorosa. È la vita terrena che è una morte.
La morte non è una cosa così grave; il dolore, sì.
La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt'al più mi scoccia. L'unica cosa che mi spaventa è il dolore.
La musica è l'arte gentile, la primigenia figlia del cuore umano, nata col primo amore, col primo dolore.
La nascita è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza; tristezza, lamenti, dolore fisico e mentale, angoscia, sono sofferenza; la separazione da ciò che piace è sofferenza, non poter avere ciò che si desidera è sofferenza.
La natura del dolore è eccellente, perché, se si protrae, non può essere grande, e se è grande, non può protrarsi.
La natura dimostra che con una crescita intellettiva viene una incrementata capacità di provare dolore, ed è solamente con il più alto grado di intelligenza che il dolore raggiunge il suo limite supremo.
La natura ha posto il genere umano sotto il dominio di due sovrani padroni, dolore e piacere... essi ci governano in tutto quello che facciamo, diciamo e pensiamo: qualsiasi sforzo possiamo fare per liberarci dalla loro soggezione, servirà solo a ribadirla e confermarla.
La natura umana ha i suoi limiti: essa può sopportare la gioia, la sofferenza, il dolore fino a un certo punto, e soccombe se questo è oltrepassato.
La natura è debole nei confronti del male, non nei confronti del bene, perché nei piaceri ha la sua salvezza e nei dolori la sua rovina.
La natura è fondamentalmente indifferente. È spietata, noncurante nei tuoi confronti. Non le interessa se vivi o se muori, se hai successo o fallisci, se provi piacere o dolore.
La noia è difficile da superare, spesso più del dolore.
La pace, chi la conosce, sa che la gioia e il dolore in parti uguali la compongono.
La parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà.
La parte più difficile da affrontare con il passare degli anni, con l'invecchiare, sia imparare a convivere con il fatto che a questo mondo ci siano tanto dolore e tanta bellezza, uno di fianco all'altra.
La paura è il dolore che sorge dall'anticipazione del male.
La perfezione sarebbe raggiunta da chi riuscisse a soffrire il dolore altrui come proprio.
La pietà muore in ciascuno quando tutti ne hanno bisogno, e nessuno può comprendere il dolore dei suoi simili, quando questo dolore è anche il suo.
La più larga via verso l'infinito è il dolore.
La poesia è composta da gioia e dolore e meraviglia, con un pizzico di dizionario.
La preponderanza del dolore sul piacere è la causa delle nostre immaginarie morali e religioni.
La prosperità, il piacere e il successo possono essere volgari e refrattari, ma il dolore è la più sensibile di tutte le cose create.
La puntura di una zanzara prude meno quando sei riuscito a schiacciare la zanzara.
La rassegnazione è il coraggio del dolore cristiano.
La religione può trasformare il dolore in speranza, ma solo l'arte sa trasformarlo in bellezza.
La ricerca della felicità è più importante del bisogno di dolore.
La scelta di coraggio che ogni essere umano è chiamato a compiere nel corso della vita: aprirsi all’amore, a costo di provare il dolore.
La scelta non è fra la gioia e la sofferenza; la sola scelta è tra il dolore
aperto dalla Croce e il dolore chiuso dell'inferno.
La sensibilità dell'uomo, il grande arcano, al quale è stata ridotta come a generale principio ogni azione della fisica sopra di noi, si divide, e scompone in due elementi, e sono amor del piacere e fuga del dolore.
La serenità dell'anima mitiga talora il dolore del corpo.
La sofferenza e il dolore sono sempre doverosi per una coscienza vasta e per un cuore profondo.
La sofferenza si attenua quando il dolore diminuisce.
La sofferenza, il dolore, la tristezza, la depressione ci legano a sé tenendoci prigionieri. La felicità ci libera.
La sola cura per il dolore è l'azione.
La solitudine ha morbide mani di seta, ma con forti dita afferra il cuore e lo fa soffrire. La solitudine è alleata del dolore come pure una compagnia di esaltazione spirituale.
La sorte più felice tocca a colui che passa la vita senza eccessivi dolori sia spirituali sia fisici, non già a colui che ha avuto in sorte le gioie più vive o i maggiori godimenti.
La speranza e l'immaginazione sono l'unica consolazione dalle delusioni e dai dolori dell’esperienza.
La storia, nonostante il suo dolore lacerante, non può essere non vissuta, ma se affrontata con coraggio, non ha bisogno di essere vissuta nuovamente.
La sventura non già unisce, ma divide gli uomini, e perfino là dove sembrerebbe che gli uomini dovessero essere legati dall'affinità del dolore si commettono molte più ingiustizie e crudeltà che tra gente relativamente soddisfatta.
La tristezza: un appetito che nessun dolore sazia.
La vendetta trionfa sulla morte, l'amore l'ignora, l'onore aspira a essa, il dolore le si protende, la paura l'anticipa.
La verità non aiuta a soffrire meno, ma ci mostra i limiti del dolore.
La verità non può essere il rimedio del dolore.
La vista continua di persone sofferenti fa diminuire continuamente la compassione. Invece, si diventa tanto più sensibili al dolore degli altri quanto più si è capaci di partecipare alla loro gioia.
La vita di ogni uomo è figlia delle vite passate: le colpe di ieri causano dolore, il bene passato invece è foriero di felicità.
La vita non va rimandata a domani. Bisogna viverla adesso. Senza modelli esterni che ci inducano a colpevolizzarci, senza rancori e senza rimpianti. Se viviamo nel presente possiamo essere felici perché il nostro Essere è più grande di qualsiasi dolore.
La vita non è che una lunga perdita di tutto ciò che si ama. Ci lasciamo dietro una scia di dolori.
La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.
La vita è di una precisione assoluta; si soffre nell’esatta misura di quanto vale la perdita, perciò si finisce per affezionarsi al dolore.
La vita è dolore e la gioia dell'amore è un anestetico.
La vita è dolore, la vita è paura e l'uomo è infelice. Ora tutto è dolore e paura. Ora l'uomo ama la vita, perché ama il dolore e la vita.
La vita è piena di dolore; la sete di esistere è l’origine del dolore; la sete di esistere può essere soppressa; esiste un cammino, in varie fasi, che permette di estinguere la sete.
La vita è resa sopportabile dal fatto che i dolori si danno il cambio.
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera.
Le consolazioni indiscrete inaspriscono i dolori.
Le cose non sono tanto dolorose o difficili di per se stesse: è la nostra debolezza e la nostra viltà che le rendono tali.
Le disgrazie che sopportiamo... vengono dall'esterno, sono accidenti. Ma soffrire per un nostro errore, ah! Questo è il dolore più acuto che si possa provare nella vita.
Le disgrazie sono la pietra di paragone del carattere. Come avviene di alcune erbe che bisogna pestarle, acciocché mandino il loro buon odore; così è di certe nature d'uomini, che non mostrano la bontà di cui sono dotate, se non messe a cimento dal dolore. Non di rado le traversie della vita fanno apparire virtù e grazie, che altrimenti resterebbero nascoste.
Le donne giungono ad amare persino il dolore purché sia romantico.
Le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza.
Le gioie sono doni del destino e il loro valore è nel presente, ma i dolori sono la sorgente della conoscenza e il loro significato si mostra nel futuro.
Le gioie sono l'inizio del nostro dolore.
Le lacrime non sono espresse dal dolore, ma dalla sua storia.
Le lacrime sempre pronte non indicano dolore ma tradimento.
Le più belle opere degli uomini sono ostinatamente dolorose.
Lieve è il dolore che permette di prendere una decisione.
Lo sfogo dei dolori una volta cominciato, difficilmente si può frenare.
Lo sguardo più generale basta a mostrarci il dolore e la noia come i due nemici della felicità umana.
Lo spirito addolorato trova pace se unito ad uno simile. Essi si legano d'affetto, come uno straniero si rallegra nel vedere un altro straniero in un paese estraneo. I cuori uniti dal dolore non saranno separati dalla gloria della gioia. L’amore è purificato dalle lacrime che resteranno eternamente pure e belle.
Ma che cosa è questo amore, che fa tutti delirare? È una gioia? É un gran dolore? É una cosa da morire?
Ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l'amore affidando ad un gioco la gioia e il dolore.
Ma la gioia può essere violenta non meno del dolore.
Ma quando penso a te, mio caro amico, ciò che era perduto è ritrovato, e ogni dolore ha fine.
Mai si può veramente ben conoscere il pregio e l'utilità d'un amico verace, quanto nel dolore.
Malediciamo una prova senza sapere, quando ci capita, che ci farà crescere e ci porterà altrove. Non vogliamo saperlo. Il dolore è troppo forte perché gli si possa riconoscere una qualche virtù. È quando il dolore è passato che ci si volta indietro e si prende in considerazione, sbalorditi, il lungo cammino percorso.
Manca amore agli amori che non sono un inferno di dolori.
Mentre il dolore è fresco, ogni tentativo di diversione non fa altro che irritare. Si deve attendere che sia assimilato, ed allora il divertimento dissiperà i suoi eventuali resti.
Mettere la consolazione al posto del dolore è opera più grande della creazione che ha messo l'essere al posto del nulla.
Mi ha sempre colpito uno strano aggettivo del dolore: un dolore sordo. Il dolore invece si sente, eccome!
Minor dolore, maggior guadagno.
Molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Molti dicono di volere giustizia, ma in realtà aspirano alla vendetta. Vogliono vedere dolore e sofferenza spandersi tutt'intorno in egual misura.
Molto è dato a pochi e poco è dato a molti. L'ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribuito equamente tranne il dolore.
Morire di fame è assai meno doloroso che morire di non libertà.
Negare il dolore significa renderlo cronico.
Negli occhi della donna vi sono due tipi di lacrime, le une provocate dal vero dolore, le altre indotte dalla scaltrezze. Una donna che pensa sola, pensa cose cattive.
Nei nostri amici amiamo il morto fresco, il morto doloroso, la nostra emozione, noi stessi insomma.
Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
Nel paziente esercizio della scrittura ho dato un senso al dolore.
Nell'amore c'è sempre lotta tra dolore e piacere.
Nell'animo di alcuni uomini il dolore provoca un'esaltazione più intensa della gioia.
Nell'obbedire all'onore, quand'anche ci comanda d'essere sciaguratissimi, si sente pur sempre una delicatissima e magnanima voluttà che ci compensa di tutti i dolori.
Nella prima parte della vita, il mondo si divide grossolanamente tra chi ha già fatto sesso e chi no. Piú avanti, tra chi ha conosciuto l’amore e chi no. Piú tardi ancora, se si è fortunati almeno (o forse sfortunati, in realtà) si divide tra chi ha vissuto il dolore e chi no. Si tratta di differenze assolute; di tropici che attraversiamo.
Nella vita c'è qualcosa di triste. È difficile dire cosa. Non intendo i dolori che tutti conosciamo, come le malattie e la miseria e la morte. No, è qualcosa di diverso. È qui dentro, qui dentro, fa parte di noi come il respiro.
Nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime; ma poi ci sono giorni pieni d'amore che ci danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni.
Nella vita conoscerai la gioia e il dolore. Cerca di ricordarti i momenti di gioia che ti aiuteranno ad affrontare il futuro e quelli di dolore perché ti renderanno forte.
Nelle anime il legame del dolore è più forte del vincolo della felicità e della gioia, e l'amore che viene lavato dalle lacrime rimane puro, bello ed eterno.
Nelle gioie e nei dolori, fuori e dentro, in ogni situazione, la donna ha bisogno dello specchio.
Nessuno attraversa la vita senza restare segnato in qualche modo dal rimpianto, dal dolore, dalla confusione e dalla perdita. Anche a quelli che da piccoli hanno avuto tutto toccherà, prima o poi, la loro quota d’infelicità; se non, certe volte, una quota maggiore.
Nessuno crede facilmente niente per cui dovrebbe addolorarsi.
Nessuno più codardo di colui che per sottrarsi ai dolori onde suol essere accompagnata la vita né suoi gradi più alti, vorrebbe potere scendere a quei più bassi gradi della vita che, appunto perché più bassi, sono esenti da quei dolori.
Nessuno si duole con maggiore ostentazione di chi maggiormente gioisce.
Nessuno sopporta il tuo dolore, la tua tristezza, nemmeno chi ti ama di più.
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
Niente è più triste dell'avere come ricordo più caro il dolore più grande.
Niente è tanto insopportabile per l'uomo come il rimanere in un riposo assoluto, senza passione, senza affari, senza divertimento, senza applicarsi. Allora avverte il proprio nulla, l'abbandono, l'insufficienza, la dipendenza, l'impotenza, il vuoto. Dal fondo della sua anima uscirà quanto prima la noia, l'orrore, la tristezza, il dolore, il dispetto, la disperazione.
Noi non possiamo essere più sensibili al piacere senza essere più sensibili al dolore.
Noi tutti dobbiamo soffrire tra due dolori: il dolore della disciplina o il dolore del rimpianto. La differenza è che la disciplina pesa grammi mentre il rimpianto pesa tonnellate.
Noi uomini non siamo soggetti né alle grandi gioie né ai grandi dolori, perché queste gioie e questi dolori ci giungono avvolti in un’immensa nebbia di piccoli eventi. E la vita non è altro che questo, nebbia. La vita è una nebulosa.
Non abbiate paura del dolore, o finirà o vi finirà.
Non avendo mai io avuto un dolore che un'ora di lettura non abbia dissipato.
Non c'è differenza fondamentale tra l'uomo e gli animali superiori nelle loro facoltà mentali... Gli animali inferiori, come l'uomo, provano manifesto piacere e dolore, felicità e sofferenza.
Non c'è dolore in terra che il Cielo non possa guarire.
Non c'è dolore più grande della perdita della terra natia.
Non c'è mai stato un filosofo che potesse sopportare pazientemente il mal di denti.
Non c'è migliore medicina, per chi è nel dolore, della parola di conforto di un amico sincero.
Non c'è nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria.
Non c'è nulla di più doloroso che guardare qualcosa che ti fa male e far finta di sorridere.
Non c'è pace esente da grida di dolore, non c’è perdono senza sangue sparso sul terreno, non c’è accettazione che non nasca da una perdita.
Non c'è peggior dolore che ricordarsi dei tempi felici quando non si ha più memoria.
Non c'è presa di coscienza senza dolore.
Non c'è rimedio al mistero dell'uomo che si ama e che diventa all’improvviso un estraneo proprio perché lo si ama e amandolo si perde il potere di ragionare, ci si scontra con un muro doloroso impossibile da abbattere.
Non c'è tiranno impietoso come il dolore, non c’è despota crudele come la confusione.
Non c'è, veramente, stoltezza più grande del voler trasformare questa valle di lacrime in un luogo di delizie, e del proporsi per meta, come pure fanno molti, la gioia e il piacere, anziché aspirare a un'esistenza il più possibile priva di dolore.
Non ci consoliamo dei dolori, ce ne distraiamo.
Non confidare i tuoi dolori a nessuno. Anche a trovare chi, ascoltandoti, soffra davvero per te, che avrai ottenuto? Di aumentare la tua pena con la sua.
Non consumare il tuo cuore con affanni e dolori.
Non credo che nessuno di noi possa parlare del dolore finché non ne è fuori.
Non devo leggere libri per sapere che il tema della vita è il conflitto e il dolore. Per istinto tutta la mia comicità si basava su queste cose.
Non dobbiamo mai giudicare la vita degli altri, perché ciascuno conosce il proprio dolore e la propria rinuncia.
Non dura ininterrottamente il dolore della carne; il suo culmine dura anzi un tempo brevissimo; e ciò che di esso appena oltrepassa il piacere non si protrae molti giorni nella nostra carne. Le lunghe malattie poi arrecano alla carne più piacere che dolore.
Non esiste una gomma per cancellare i ricordi. Però esiste qualcosa che può ripulirli da tutto il dolore che contengono. Il sapone del perdono.
Non guardare con dolore al passato. Esso non torna indietro. Migliora con saggezza il presente. É tuo. Vai avanti e incontra il nebuloso futuro, senza paura.
Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Non importa quanto soffri, il mondo non si fermerà a causa del tuo dolore.
Non passione ci vuole, ma compassione, capacità cioè di estrarre dall’altro la radice prima del suo dolore e di farla propria senza esitazione.
Non renderti più gravosi i tuoi mali, non opprimerti con i lamenti: il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione.
Non sapevo che il dolore ripiega in labirinti strani, dove non avevo ancora finito di addentrarmi.
Non sempre si può giudicare l'intensità del dolore dalle grida.
Non sentire alcun dolore è equiparabile alla fine dei sentimenti; ciascuna delle nostre gioie è un patto con il diavolo.
Non si arriva alla fede che per una sola via, per quella del dolore.
Non si impara a soffrire di meno, ma si impara a gestire il dolore.
Non si riesce mai a stabilire una graduatoria del dolore e col tempo si preferisce soprassedere e ognuno si coltiva i propri guai da solo.
Non sono l'apostolo del vizio, ma qualunque nobile dolore desta un'eco nel mio cuore.
Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori.
Non trattenere la rabbia, il male o il dolore. Essi rubano la tua energia e ti impediscono di amare.
Non v'è nessun dolore che un lungo lasso di tempo non diminuisca o ammansisca.
Non vi sono sentimenti, eccetto gli estremi della paura e del dolore, che non possono trovare sollievo nella musica.
Non vi è alcun dolore che il sonno non sappia vincere.
Non è Dio, è il Dolore a godere dei vantaggi dell'ubiquità.
Non è possibile trovare la vita di uno che sia priva di dolore.
Non è un bene cercare di mantenere le vecchie amicizie. È doloroso per entrambe le parti. Il fatto è che si finisce con l’esaurire i contatti con le persone, e la sola cosa da fare è affrontare questa realtà.
Nulla ci rende così grandi come un grande dolore.
Nulla di ciò che si ottiene senza dolore e senza lavoro è veramente prezioso.
Nuoce il piacere acquistato con il dolore.
Nuovi amici, nuovi dolori.
Occorre una grande forza, vivere di sogni quando il cuore è pieno di dolori.
Ogni avversità, ogni fallimento e ogni dolore portano con sé il seme di un vantaggio equivalente o superiore.
Ogni dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta un'eternità a cancellarlo.
Ogni dolore è facilmente disprezzabile, perché la sofferenza intensa è di breve durata, e la sofferenza più lunga ha una intensità minima.
Ogni dolore è grande per un cuore piccino.
Ogni felicità si compone di due sentimenti dolorosi: il ricordo della privazione nel passato e il timore della perdita nell'avvenire.
Ogni incontro implicava una separazione, e così sarebbe stato finché la vita fosse stata mortale. In ogni incontro c’era un po’ del dolore della separazione, ma in ogni separazione c’era anche un po’ della gioia dell’incontro.
Ogni lacrima che ti bagna il volto è una goccia di felicità che perdi in un pozzo di dolore.
Ogni piacere ha il suo momento culminante quando sta per finire. In mezzo agli stessi piaceri nascono le cause del dolore.
Ogni sera, forse, mettendoci a dormire, accettiamo il rischio di vivere dolori che consideriamo come inesistenti e non avvenuti perché saranno sofferti nel corso di un sonno che crediamo senza coscienza.
Ogni sogno è un pezzo di dolore che noi strappiamo ad altri esseri.
Ogni storia di vita è una storia di dolore.
Ogni vero dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta una eternità per cancellarlo.
Ognuno dovrebbe rivendicare il diritto di esibire il proprio dolore.
Ovunque sia il piacere, e per il tempo in cui dura, non c’è dolore né sofferenza, né le due cose insieme.
Passione e volontà son tutto nella gioia dell'oggi, e tutto nel presente dolore.
Patetico è qualsiasi sforzo, teso a dimenticare, anche solo un millimetro di dolore.
Paura e dolore devono essere visti come un invito non a chiudere gli occhi, ma ad aprirli ancora di più.
Per allontanarsi da un dolore sembra necessario ripercorrere gli stessi passi che ci hanno condotto a quel dolore.
Per chi ha paura, o si sente incompreso e infelice, il miglior rimedio è andar fuori all'aperto, in un luogo dove egli sia completamente solo, solo col cielo, la natura e Dio. Soltanto allora, infatti, soltanto allora si sente che tutto è come deve essere, e che Dio vuol vedere gli uomini felici nella semplice bellezza della natura. Finché ciò esiste, ed esisterà sempre, io so che in qualunque circostanza c'è un conforto per ogni dolore. E credo fermamente che ogni afflizione può essere molto lenita dalla natura.
Per coloro che non sono artisti e per i quali non vi è altra vita che la vita dei fatti, non vi è altra via alla perfezione che quella del dolore.
Per il corpo ammalato occorre il medico, per l'anima l'amico: la parola affettuosa sa curare il dolore.
Per il dolore, la felicità, l'amore non ci sono segni. E questo mi sembra di rara infelicità.
Per molti, vivere non è una cosa dolorosa ma una cosa inutile.
Per ogni dolore il rimedio migliore è la sopportazione.
Per trasmettere la felicità bisogna essere felici e per trasmettere il dolore
bisogna essere felici.
Per un dolore vero, autentico, anche gli imbecilli sono diventati qualche volta intelligenti. Questo sa fare il dolore.
Per un fiore appassito nel libro dei ricordi rugiada è una lacrima di dolore.
Perché biasirnasi da' savi la vita negligente e studiosa delle delicatezze?
Forse perché i dolori crescon insieme con i piaceri.
Perché ci rallegriamo a una nascita e ci addoloriamo a un funerale? Perché non siamo noi la persona in questione.
Perché dolore è più dolor, se tace.
Perdere tempo in attese mentre le anime vivendo muoiono, è il vero dolore della vita.
Persino nel momento della più grande felicità o del più grande dolore, abbiamo bisogno dell'artista.
Piango i miei mali: nel pianto v'è una certa voluttà, ed il dolore che si
scioglie in lacrime trova un sollievo.
Piccoli sogni, ma che quando si spezzavano diventavano lo stesso di un grande dolore.
Più a fondo vi scava il dolore, più gioia potete contenere.
Più il dolore è determinato e preciso, più l'istinto della vita si dibatte, e cade l'idea del suicidio.
Più si ama, più si soffre. La somma dei dolori possibili per ciascun amore è proporzionale al suo grado di perfezione.
Pochi e grandi dolori fanno l'uomo grande, piccoli e frequenti l'impiccioliscono; un fiotto lava la pietra, una serie di gocce la trapassa. Allora si ha incominciato realmente a soffrire, quando si ha imparato a tacere il proprio dolore.
Poiché il dolore è la suprema emozione di cui è suscettibile l'uomo, esso è a un tempo il tipo e il modello di ogni grande arte.
Poiché le ferite e tutti gli altri mali che gli uomini si infliggono da soli spontaneamente, e di loro volontà, sono alla lunga meno dolorosi di quelli inflitti da altri.
Portare una corazza ti evita il dolore, ma ti evita anche il piacere.
Posso provare simpatia per i dolori delle persone, ma non per i loro piaceri: c'è qualcosa di curiosamente noioso nella felicità di qualcun altro.
Posso simpatizzare con i dolori della gente, ma non con i suoi piaceri. C'è qualcosa di stranamente noioso nella felicità altrui.
Preferisci una pena a un turpe guadagno: il primo addolora una volta, il secondo per tutta la vita.
Probabilmente dovreste togliere strati sopra strati di dolore per vedere perché ogni cosa che vedo è cosi malata.
Procura un piacere il ricordo sereno di un dolore passato.
Provare dolore e credere di non dover provare dolore, è l'inferno.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Puoi calcolare la tua età dalla quantità di dolore che senti quando vieni in contatto con una nuova idea.
Puoi depormi dalle mie glorie e dal mio stato, ma non dai miei dolori: di quelli io sono ancora il re.
Puoi trovare del dolore nuovo di zecca ogni volta che scopri qualcosa che più o meno sai già.
Pur fra le risa il cuore può esser triste e la gioia può mutarsi in dolore.
Può dire di non essere mai andato a scuola chi non fu alla scuola del dolore.
Quali sono i dolori più atroci? Per me sono sempre quelli presenti.
Qualsiasi dolore vuole essere contemplato, altrimenti non è sentito del tutto.
Qualsiasi persona a cui sia risparmiato il dolore personale si deve sentire chiamata per aiutare a diminuire quello degli altri.
Quando aumenta il sapere, aumenta il dolore.
Quando ci si accorge che l'amore del nostro partner nei nostri confronti va irrimediabilmente spegnendosi, un sano istinto di sopravvivenza imporrebbe di lasciarlo prima di essere lasciati, per evitare di aggiungere al dolore della separazione anche quello dell'abbandono.
Quando ci si sente tristi e addolorati ecc. basta mangiare un po' di cioccolata o aspettare un po' di tempo perché tutto si metta matematicamente a bene.
Quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza, mi ha dato il frutto della felicità.
Quando il dolore riesce a parlare, ci si accorge di quel che è maturato silenziosamente in esso e si raccolgono i frutti.
Quando il dolore si trasforma in disperazione l’educatore deve offrire la sua capacità di ascolto, il suo conforto, la sua parola. Esserci.
Quando il tempo è trascorso sui nostri amori e sui nostri dolori, il nostro cuore, una volta calmato, rimane stupito dei suoi eccessi.
Quando in passato hai sofferto molto, ogni ulteriore dolore è insopportabile e allo stesso tempo irrilevante.
Quando indichiamo il momento piú felice della nostra vita, siamo anche consapevoli che si tratta di un passato remoto che non tornerà mai piú, e questo provoca in noi un grande dolore.
Quando la gioia travalica nell'euforia e il dolore nella cupezza, perdono l'anima.
Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l'animo può superare molte sofferenze.
Quando scompare, il dolore del corpo non lascia tracce nella memoria; mentre il dolore dell’anima, quando è profondo, non si cancella: può rinascere sulla scia di avvenimenti inattesi, e imprevedibili.
Quando si cerca di spazzare via il dolore e la tristezza, nasce una libertà che è come un piccolo premio.
Quando tentiamo di mandare via un dolore, lo rendiamo più forte.
Quando ti arrabbi, ritorna a te stesso e prenditi molta cura della tua rabbia. Quando qualcuno ti fa soffrire, ritorna a te stesso e prenditi cura del tuo dolore, della tua collera.
Quando una cosa ci è necessaria o utile, quando reagisce su di noi cagionandoci o dolore o gioia, quando si rivolge fortemente alle nostre simpatie o è una parte vitale dell'ambiente nostro, essa trascende dalla vera sfera dell'arte.
Quando una disgrazia è accaduta e non si può più mutare, non ci si dovrebbe permettere neanche il pensiero che le cose potevano andare diversamente o addirittura essere evitate: esso infatti aumenta il dolore fino a renderlo intollerabile.
Quando una persona è abbastanza fortunata da vivere all’interno di una storia, da vivere in un mondo immaginario, i dolori di questo mondo svaniscono. Perché fino a quando la storia continua, la realtà non esiste piú.
Quando è innamorata, la donna ama anche la piccolezza, i dolori, le debolezze, i difetti, la fragilità dell'amato. Ama la sua povertà, la sua sfortuna. Ama ciò che egli è, mettendo da parte, scartando il giudizio del mondo.
Quant'è glorioso, ma quanto è insieme doloroso, essere eccezionali in questo mondo.
Quanta retorica sulla virtù del dolore. L'esperienza vissuta non lascia dubbi: il dolore annienta.
Quanti problemi, quante sofferenze, quanti dolori si potrebbero evitare se solo fossimo convinti di una cosa tanto semplice quanto importante. Che le persone non sono oggetti: anche se le amiamo e veniamo corrisposti non le "possediamo", mai. Mai! E dobbiamo accettare il fatto che in qualsiasi momento possono decidere di fare altre scelte. Che noi, pur soffrendo, dobbiamo sempre rispettare. Perché ogni persona è sempre libera e non può essere posseduta da nessuno, mai! Meno che mai quando si ama.
Quanto dolore ci sono costate tutte quelle paure che non si sono mai realizzate.
Quanto dolore c’è nella vita, è vero, ma quanta vita c’è nel dolore?
Quanto più acquisto esperienza, tanto più mi accorgo che l'uomo è la causa del proprio dolore o della propria gioia.
Quanto è doloroso il ritorno di un male che si credeva scomparso.
Quanto è triste il dolore che nel tormento non ha voce.
Quattro sono le cose che a conoscerle mi hanno resa più saggia: l'ozio, il dolore, un amico, e un nemico.
Quei soli che capiscono tutta l'amarezza dei dolori di spirito possono consolare gli afflitti.
Quello che rende tanto acuto il dolore dei gelosi, è che la vanità non può aiutare a sopportarlo.
Questa, o monaci, la nobile verità sulla cessazione del dolore: l'eliminazione della bramosia attraverso l'annullamento dei desideri, la rinuncia totale al desiderio, il distacco assoluto da tutto ciò che si desidera.
Rimedio al dolore dell'offeso è il dolore del nemico.
Ritengo che si devono evitare i piaceri, se ne conseguono pene maggiori, e che si debbano invece cercare i dolori, che finiscono poi in piaceri più grandi.
Sai quando le persone diventano forti? Quando imparano ad accettare il dolore.
Sai tu che cosa sia la melanconia? Molte volte il fondersi di due crepuscoli, quello dell'amore con quello del dolore.
Salutarsi è una pena così dolce, che ti direi addio fino a domani.
Sappi che il dolore non va temuto. Infatti se é intenso é breve, se é lungo non é intenso; e ricordati che il saggio è felice anche tra i tormenti.
Sappiamo che c'è la luce perché c'è il buio che c'è la gioia perché c'è il dolore che c'è la pace perché c'è la guerra e dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti.
Scegli una perdita, piuttosto che un guadagno turpe: la prima, infatti, addolorerà una sola volta; l’altro, invece, sempre.
Scegliamo le nostre gioie ed i nostri dolori molto prima di provarli.
Scrivere e parlare possono dare sollievo ai dolori dell’anima.
Se a un Dio si deve questo mondo, non vorrei essere nei suoi panni; il dolore e le ingiustizie che vi regnano, mi strazierebbero il cuore.
Se consideriamo sbagliato infliggere una certa quantità di dolore a un bambino senza buone ragioni, dobbiamo, a meno che non siamo specisti, considerare altrettanto sbagliato infliggere la stessa quantità di dolore a un cavallo senza buone ragioni.
Se davvero vuoi addolorare i tuoi genitori e non hai abbastanza fegato da diventare omosessuale, datti all'arte.
Se due dolori scoppiano contemporaneamente in due punti diversi, il più violento soffoca l'altro.
Se hai male all'anima nessuno ti aiuta. Ti deridono, anzi: quasi che il dolore non fisico sia una cosa grottesca.
Se i mondi sono stati realmente costruiti dal dolore è stato soltanto attraverso le mani dell'amore, perché in nessun altro modo l'anima dell'uomo, per la quale sono stati creati i mondi, avrebbe potuto raggiungere il pieno compimento della propria perfezione. Il piacere per il bel corpo, ma il dolore per la bella anima.
Se il dolore fosse eterno non sarebbe più tale.
Se il lamentarsi non risuscita nessuno, se il soffrire non muta una sorte immobile e fissa per l’eternità e la morte non ha mai mollato quel che si è preso, cessi un dolore in pura perdita.
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano, se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano.
Se la nostra vita fosse senza fine e senza dolore, a nessuno forse verrebbe in mente di domandarsi perché il mondo esista e perché sia fatto proprio così, ma tutto ciò sarebbe ovvio.
Se lo scopo prossimo e immediato della nostra vita non è il dolore, allora la nostra esistenza è la cosa più contraria allo scopo del mondo.
Se mi arrenderò al piacere, dovrò arrendermi anche al dolore, alla fatica, alla povertà, anche l’ambizione e l’ira vorranno le mie energie, anzi sarò straziato fra tante passioni. Aspiro alla libertà, questo è il premio a cui sono rivolte tutte le mie fatiche. Mi chiedi che cosa sia la libertà? È indipendenza da ogni cosa, da qualunque circostanza esterna, da qualunque necessità.
Se non capiamo le immagini dell'inconscio, o rifiutiamo la responsabilità morale che abbiamo nei loro confronti, vivremo una vita dolorosa.
Se non è allenato alla sconfitta, educato a perdere, corazzato al dolore, in pratica se non ha palle, cominciano i guai.
Se non è in tuo potere cambiare una situazione che ti crea dolore, potrai sempre escogitare l'attitudine con la quale affrontare questa sofferenza.
Se piangi di gioia, non sprecare le tue lacrime: le stai rubando al dolore.
Se si ama il proprio dolore, esso diviene voluttà.
Se si temono dolori o sofferenze, sarà necessario capire se si può fare qualcosa al riguardo. Se esiste un rimedio, non c’è bisogno di preoccuparsi; se non esiste, anche in questo caso non c’è bisogno di preoccuparsi.
Se siete afflitti da qualcosa di esterno, il dolore non è dovuto alla cosa in sé, ma alla valutazione che voi ne fate; valutazione che avete il potere di revocare in qualsiasi momento.
Se sperimentiamo solo dolore, senza sofferenza, ciò che impariamo serve solo a noi stessi. Il dolore senza sofferenza è come una vittoria senza battaglia: non impariamo ciò che ci rende più forti, migliori.
Se tutti i monti fossero libri, tutti i laghi inchiostro e tutti gli alberi penne, questo non basterebbe ancora per descrivere tutto il dolore del mondo.
Se una sofferenza ci tormenta senza aiutarci, bisogna smetterla prima possibile e allontanare dal cuore conforti illusori e l’amara voluttà del dolore.
Se volete qualcosa di davvero importante, dovrete superare qualche dolore di breve durata per ottenere un piacere a lunga scadenza.
Se è vero che ci si abitua al dolore, come mai con l'andare degli anni si soffre sempre di più?
Se, al sentire che alcune parole o idee hanno delle associate nella nostra mente e queste non si risvegliano, nasce l'inquietudine che è un dolore, così pure quando non è la solita, né la più strettamente associata che si risveglia; così pure se le parole senza le sue corrispondenti idee si presentino, o queste senza di quelle.
Sento già il dolore della separazione dall’amico che non ho ancora visto.
Si chiama amore ogni superiorità, ogni capacità di comprensione, ogni capacità di sorridere nel dolore. Amore per noi stessi e per il nostro destino, affettuosa adesione a ciò che l'Imperscrutabile vuole fare di noi anche quando non siamo ancora in grado di vederlo e di comprenderlo - questo è ciò a cui tendiamo.
Si chiedeva alle ore di passare in punta di piedi, nascondendosi al dolore.
Si fa un bel guadagno a sacrificare il piacere al fine di evitare il dolore.
Si ha empatia quando ci troviamo nella mente di un’altra persona. Osserviamo la realtà attraverso i suoi occhi, proviamo le sue emozioni, condividiamo il suo dolore.
Si incide a fuoco qualcosa affinché resti nella memoria; soltanto quel che non cessa di dolorare resta nella memoria.
Si piange di nascosto non per vergogna, ma per rispetto del nostro dolore che, quando ci parla, non vuole testimoni.
Si può cancellare dal cuore il dolore di una perdita? No. Ma ci si può rallegrare con ciò che si ricava da essa.
Si può sopportare il dolore da soli, ma ci vogliono due persone per provare gioia.
Si risparmierebbero molti dolori e noie se solo i ricchi riuscissero a capire a che punto l'amore diventa denaro.
Si tratta di una verità spaventosa: il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l'ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili.
Si è figli di se stessi, nel dolore.
Si è liberi veramente quando ci si può suicidare senza arrecare danno o dolore o rimpianto a nessuno: la libertà è la forma intermedia della solitudine, il suicidio la forma estrema dell'unica compagnia che ti è rimasta.
Si, tutte le nostre gioie sono vane, ma ancor più vane sono quelle che, comprate col dolore, ereditano il dolore.
Siamo giunti a tanto meschine insulsaggini che ci tormenta non solo il dolore, ma il pensiero del dolore, come accade solitamente ai bambini, i quali sono spaventati dall’ombra.
Sollevavo una lancia spezzata, lanciandola lontano in quella eternità dove tutte le cose si ripetono, ognuna con il proprio valore, il proprio labirinto di dolore.
Solo chi non conosce il dolore, può ridere di chi soffre.
Solo il dolore fa crescere, ma il dolore va preso di petto, chi svicola o si compiange, è destinato a perdere.
Solo il dolore insegna cos'è la vita senza il dolore.
Solo il dolore può essere una cura del delirio d’onnipotenza dell’uomo.
Solo il tempo può alleviare il dolore che la perdita della propria madre comporta.
Solo il vero innamoramento dà a chi si ama una energia, una plasticità, un entusiasmo, una resistenza alla fatica e al dolore che gli consente di essere felice anche in mezzo alle più gravi difficoltà.
Solo la favola fa equivalere la mancanza di cambiamento alla felicità. La permanenza significa paralisi e morte. Solo nel movimento, con tutto il suo dolore, c'è la vita.
Soltanto dopo essere scesi negli abissi del Dolore riusciamo a comprendere la complessità che essere umani comporta, a provare compassione per tutte le altre creature viventi che soffrono, a rendere onore al coraggio... e a donare comprensione, gentilezza e compagnia a coloro che ne hanno bisogno.
Soltanto il rispetto dei valori e dei dolori che si vogliono superare consente di trascenderli; ignorarli con frettolosa sgarbatezza significa lasciarli pericolosamente fermentare nel livore represso e lasciarli incancrenire nel risentimento non risolto.
Sono convinto che davanti alla donna alla quale l'educazione non ha insegnato il bene, Dio apre quasi sempre due sentieri che ve la guideranno: il dolore e l'amore.
Sono solo le persone superficiali ad avere bisogno di anni per liberarsi da un'emozione. Un uomo che sia padrone di se stesso può porre fine a un dolore con tanta facilità quanto può inventarsi un piacere.
Sopra ogni dolore d'ogni sventura si può riposare, fuorché sopra il pentimento. Nel pentimento non c'è riposo né pace, e perciò è la maggiore e la più acerba di tutte le disgrazie.
Specialmente quando è passato, il dolore ha delle attrattive seducenti, e alle deboli ambizioni è soddisfazione di potersene vestire.
Sport detestato la caccia, che deve i suoi piaceri ai dolori di un altro.
Sì, c'è una lussuria del dolore, come c'è una lussuria dell'adorazione e persino una lussuria dell'umiltà. Se bastò così poco agli angeli ribelli per mutare il loro ardore d'adorazione e umiltà in ardore di superbia e di rivolta, cosa dire di un essere umano?
Temere la morte è più doloroso di morire.
Temere, ardire, desiderare, adirarsi, aver pietà, e in generale provar piacere e dolore è possibile in maggiore o minore misura, e in entrambi i casi non bene. Al contrario, provare queste passioni quando è il momento, per motivi convenienti, verso le persone giuste, per il fine e nel modo che si deve, questo è il mezzo e perciò l’ottimo, il che è proprio della virtù.
Tra il piacere e il dolore è un vuoto che si chiama noia.
Trascorrere una vita intera senza dolore significa non aver mai realmente vissuto.
Trovo che il dolore di una piccola critica, anche se infondata, è più acuto del piacere di molte lodi.
Tu puoi tenerti lontano dai dolori del mondo, sei libero di farlo e risponde alla tua natura, ma forse proprio questa tua astensione è l'unico dolore che potresti evitare.
Tutte le grandi gioie si somigliano nei loro effetti, a differenza dei grandi dolori che hanno una scala di manifestazioni molto variata.
Tutte le nostre conoscenze ci aiutano solo a morire di una morte un po' più dolorosa di quella degli animali che nulla sanno.
Tutti gli uomini assomigliano al loro stesso dolore.
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
Tutti i dolori che non distaccano sono dolori perduti.
Tutti i dolori sono punizioni, e ogni punizione è inflitta in eguale misura per amore e per giustizia.
Tutti i dolori sono sopportabili se li si fa entrare in una storia, o se si può raccontare una storia su di essi.
Tutti, senza alcuna eccezione, hanno bisogno di bruciare nel fuoco delle proprie emozioni passate, di rivivere gioie e dolori, cadute e riprese, fino al momento in cui sono in grado di intravedere il filo conduttore che esiste dietro ogni nuovo incontro.
Tutto ciò che è finito, tutto ciò che è ultimo, desta sempre naturalmente nell'uomo un sentimento di dolore, e di malinconia.
Tutto ciò che è transeunte è doloroso.
Tutto ciò che è umano è patetico. La segreta fonte dell'umorismo stesso non è gioia ma dolore. Non c'è umorismo in cielo.
Tutto finisce! Anche il dolore: e la pianticella che dedicasti alla requie di un caro un giorno schiuderà il fiore che offrirai a un carissimo vivente. Tutto finisce!
Tutto quanto il futuro io conosco perfettamente fin d'ora, né mi giungerà
inatteso alcun dolore. Bisogna sopportare il meglio possibile la porzione di sorte che ci è assegnata, sapendo che invincibile è la forza della necessità.
Tutto è parimenti vano nella vita umana, le gioie come i dolori. Ma è meglio che la bolla di sapone sia dorata o azzurra anziché nera o grigia.
Tutto è più doloroso se ci si pensa.
Un dolore autentico, indiscutibile, è capace di rendere talvolta serio e forte, sia pure per poco tempo, anche un uomo fenomenalmente leggero; non solo, ma per un dolore vero, sincero, anche gli imbecilli son diventati qualche volta intelligenti, pure, ben inteso, per qualche tempo.
Un dolore così, dolore dell’anima, non si elimina con medicine, terapie o vacanze; un dolore così lo si soffre, semplicemente, fino in fondo, senza attenuanti, come è giusto che sia.
Un dolore disperato è privo di passione.
Un dolore puro e completo è impossibile come una pura e perfetta gioia.
Un dolore silenzioso immagina sempre più cose peggiori.
Un giorno l'afflizione sorriderà di nuovo, e fino ad allora, dolore, stai a cuccia.
Un nemico rappresenta sempre il nostro lato debole. Può essere la paura del dolore fisico ma anche la sensazione prematura della vittoria, oppure il desidero di abbandonare il combattimento pensando che non ne valga la pena.
Un ricordo, un dolore, sono mobili. Ci sono giorni in cui fuggono così lontano che a stento li scorgiamo, e li crediamo andati via per sempre.
Un uomo piccolo è piccolo anche nel dolore, un gigante è grande anche nella tomba.
Un uomo è un uomo quando vince il dolore e non tradisce la propria idea.
Un'ora breve di dolore c'impressiona lungamente; un giorno sereno passa e non lascia traccia.
Una femmina impazzita di dolore è più pericolosa di venti assassini messi insieme.
Una parola ci libera di tutto il peso e il dolore della vita: quella parola è amore.
Una persona saggia dovrebbe essere sincera, senza arroganza, senza inganni, senza maldicenza e senza rancori. La persona saggia dovrebbe andare oltre la malvagità dell'avidità e dell'avarizia. Non accontentarti del vecchio, non eccitarti per il nuovo. Non addolorarti per ciò che hai perso e non farti controllare dal desiderio.
Una puntura di zanzara prude meno, quando sei riuscito a schiacciare la zanzara.
Una sola cosa è più tragica del dolore: la vita di un uomo felice.
Una volta pensavo che l'amore non fosse altro che felicità immensa. Ora so che è anche preoccupazione e dolore, speranza e fede.
Uno dei dolori più forti per la natura umana è causato dal dolore di una nuova idea.
Uno dei vantaggi del piacere sul dolore è che al piacere puoi dire basta, al dolore non puoi.
Vi sono dolcezze che fanno male quanto il dolore.
È assai facile vivere con il dolore, è una droga potente, presente nel nostro quotidiano, nella sofferenza nascosta, nelle rinunce che facciamo, quando diamo la colpa all’amore per la sconfitta dei nostri sogni.
È bene perdere un'occasione di gioia se contemporaneamente scompare un dolore.
È brutto non condividere il dolore con chi ami: se non lo fai, a poco a poco perdi anche il resto.
È cattiva la gente che non ha provato il dolore. Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
È debole e vile chi si dà la morte per paura del dolore, e insensato chi vive per soffrire.
È destino dell'uomo di sottostare al dolore; vanto il non lasciarsi vincere e atterrare da esso.
È difficile metter d'accordo il dolore con la pazienza.
È doloroso veder crollare le proprie illusioni.
È il peggior dolore che si possa provare nella vita, amare qualcuno e non riuscire a viverci insieme.
È meglio concentrare tutti i dolori in un breve periodo piuttosto che spalmarli in un periodo più lungo.
È naturale che illusioni e disinganni, dolori e gioie, speranze e desideri ci appaiano vani e transitori, di fronte al sentimento che spira dalle cose che restano e sopravanzano ad essi, impassibili.
È più facile all'immaginazione comporsi un inferno con il dolore che un paradiso con il piacere.
È proprio del dolore non avere vergogna di ripetersi.
È proprio nei momenti peggiori, quando il dolore ti attanaglia le viscere, quando il cuore lacrima sangue, che perdi la visione corretta della vita e di conseguenza non intravedi più la speranza.
È proprio una vergogna per un individuo assennato che il rimedio al dolore sia la stanchezza di soffrire: è meglio che sia tu a lasciare il dolore, non il dolore te.
È sempre difficile consolare un dolore che non si conosce.
È sincero il dolore di chi piange in segreto.
È stupido strapparsi i capelli nel dolore, come se la pena fosse diminuita dalla calvizie.
È uno strano dolore morire di nostalgia per una cosa che non vivrai mai.
É più facile morire di niente che di dolore, al dolore ci si può ribellare, al niente no.